De Luca contro Salvini: “Un cafone politico con la faccia come il fondoschiena usurato”
“Un somaro politico ha ripreso a ragliare. Mi riferisco ad alcuni commenti dopo la festa dei tifosi del Napoli per la vittoria della Coppa Italia. Sono commenti che hanno portato alla luce una propensione allo sciacallaggio e al razzismo nei confronti della Campania e del Sud difficile da estirpare”.
Non le manda a dire, come è nel suo stile, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che nel suo settimanale appuntamento in diretta video con i cittadini campani esordisce affrontando come primo argomento in discussione le discussioni che si sono sollevate in seguito alla vittoria del Napoli contro la Juventus nella finale di Coppa Italia.
Non fa il nome, ma nel somaro politico è facilmente intuibile che De Luca si sia riferito a Matteo Salvini che, dopo i festeggiamenti in piazza a Napoli, ha dichiarato: “Di fronte ai festeggiamenti di Napoli di ieri mi chiedo: dov’era De Luca?”
“I tifosi hanno fatto una manifestazione di gioia che sarebbe successa nella stessa maniera in tutta Italia. A Torino in occasione di una partita ci sono stati morti e feriti. Senza vittorie ci sono stati assembramenti ai Navigli o a Vicenza nella movida senza che nessuno abbia chiesto provvedimenti al governatore”, ha asserito De Luca che è poi andato in affondo: “Siccome è capitato a Napoli il cafone politico ha ritenuto di fare dei commenti dimostrando di essere un somaro. Se organizza il 2 giugno una manifestazione in violazione di tutte le norme anti assembramento insieme con la Vispa Teresa, e poi si permette di aprire bocca, vuol dire che ha la faccia come il fondoschiena usurato”.
De Luca ha sottolineato che quando si crea un assembramento notturno, l’obbligo di garantire il rispetto della legge è di pertinenza del Ministero dell’Interno, liquidando le affermazioni come un volgare sciacallaggio. “Avremmo potuto dire parole di fuoco nei confronti di realtà sanitarie del Nord in cui si sono registrati morti a migliaia se fossimo stati sciacalli. Ma diversamente dal Neanderthal siamo persone civili e ribadiamo la nostra solidarietà ai nostri connazionali che hanno subito immense tragedie”.
“Ricordo – ha continuato il Presidente – che la Campania è stata la regione più rigorosa nel chiudere tutto quando c’erano le avvisaglie del virus, 15 giorni prima rispetto alle direttive del Governo e ad altre parti d’Italia in cui si continuava a ballare e a bere”.
“Abbiamo perso fin troppo tempo appresso a questi squinternati. Rinnovo i miei complimenti agli azzurri e a Gattuso per aver dato una dimostrazione relativa alla bellezza del catenaccio – la Bocconi del calcio – non c’è godimento più grande”. Infine un monito a tutti: “La festa è finita, torniamo nei ranghi e dimostriamo senso di responsabilità”.
Da lunedì Vincenzo De Luca ha confermato che l’uso delle mascherine rimarrà obbligatorio nei luoghi chiusi. Sarà possibile non indossarla all’aperto, a meno che non si creino affollamenti (come la passeggiata sul lungomare).