Questa mattina dal Portavoce del sindaco Vincenzo Servalli, e poi in questo pomeriggio dallo stesso primo cittadino, è arrivato il messaggino con i’invito a partecipare domani “all’apertura del Comitato elettorale per un saluto e uno scambio di opinioni”.
Insomma, se qualcuno non l’avesse capito, da domani siamo ufficialmente in campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco, magari riconfermando lo stesso Servalli per il secondo mandato, e il nuovo Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni.
Servalli, da sindaco uscente, si è mosso per tempo. E’ la cosa ci sembra scontata e prevedibile. Sta mettendo su un bel po’ di liste di candidati, sta arruolando un po’ ovunque, perfino nel centrodestra, dove sta pescando pesci grossi non sardine.
Il suo obiettivo “nobile” è quello di mettere su una coalizione di centrosinistra, dove lui e i suoi attuali compagni di avventura rappresentano la sinistra, gli altri, soprattutto quelli che provengono dal centrodestra, sono l’espressione del centro. L’obiettivo pratico, però, è un altro, ovvero fare incetta di voti, indebolire elettoralmente il centrodestra, neutralizzare la probabile perdita di voti a sinistra.
In altre parole, Servalli applica in politica una sorta di teoria dei vasi comunicanti: perdere un po’ lì, guadagnare un po’ là, in modo da ritrovarsi gli stessi e magari qualche consenso in più di cinque anni fa. Insomma, sta portando avanti una strategia politico-elettorale intelligente e condivisibile.
Ad ogni modo, facendola breve, Servalli fa la sua parte di candidato sindaco, anzi, sta cercando di farla al meglio, e con lui i suoi sostenitori. C’è poco altro da dire al riguardo.
Chi non fa la sua parte sono gli altri, ovvero quelli che dovrebbero essere i competitor, gli antagonisti nella consultazione amministrativa che, giorno più giorno meno, si terrà a maggio prossimo.
Quel che più sorprende e lascia interdetti è la coalizione di centrodestra, che è ancora nell’attesa non si sa di cosa per lanciare il proprio candidato unitario a sindaco della città metelliana.
E’ un’attesa, in verità, sempre più incomprensibile, anche perché un candidato c’è ed immaginiamo scalpiti già da un bel po’ di tempo ai box, ovvero l’avvocato Marcello Murolo.
E’ un’attesa, in verità, sempre più pericolosa, perché significa perdere altro tempo prezioso, da utilizzare in modo proficuo e da non sprecare assolutamente, ma anche per non rischiare che altri buoi, si fa per dire, escano dalla stalla.
In conclusione, mai come adesso la scelta sembra essere pacifica e per certi aspetti obbligata, per cui riesce difficile capire le ragioni di questo ritardo.
Forse che i giochi non sono ancora fatti? E’ tutto ancora da decidere, ma quando allora? Mah, chi ci capisce è bravo.
A meno che, come giocavamo da bambini, il centrodestra non voglia dare ancora un po’ di vantaggio alla corsa elettorale di Servalli, nella convinzione di poterlo poi batterlo comunque nella volata finale.
Ma sarà davvero così?
22.02.2020 – By Nino Maiorino
A questo punto, se fossi nei panni di Marcello Murolo, mi ritirerei.
Murolo è una persona per bene, potrebbe ben rappresentare la destra, nonostante la precedente esperienza con Galdi; però ha fatto il primo errore di chiedere l’appoggio della Lega; ora ne sta facendo un altro, cioè pietire un consenso che altri esponenti della destra probabilmente non gli daranno mai.
Sarebbe più dignitoso ritirarsi e mandare tutti al diavolo.