Cava, Fratelli d’Italia: «Movida, ora occorre investire sulla sicurezza»
Il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, Imma Vietri: «Il Comune si adoperi insieme ai gestori dei locali per tutelare chi sceglie la città dei portici per trascorrere la serata»
«La rissa che si è verificata prima all’interno e poi all’esterno di un locale della movida cavese rappresenta l’ennesimo e non più trascurabile campanello d’allarme». Ad affermarlo è Imma Vietri, portavoce provinciale di Salerno e responsabile regionale del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia.
«Nel corso degli anni, Cava de’ Tirreni ha saputo fare dell’economia dell’intrattenimento un fiore all’occhiello e una fetta importante del Pil cittadino. Il ripetersi di episodi di violenza o di situazioni che mettono a rischio la sicurezza delle persone possono compromettere seriamente l’immagine che Cava è riuscita a costruirsi in questo settore».
Il riferimento che la dirigente provinciale di Fdi fa non è solo a quanto accaduto l’altra sera in corso Principe Amedeo, ma anche ad un precedente episodio del mese scorso e a quello, ancor più grave, del novembre 2018 quando furono investiti sette giovani.
«Ma non va sottaciuto – aggiunge – neppure quanto avvenuto la notte di San Silvestro con migliaia di persone accalcate davanti alla Mediateca, con grave rischio per la loro incolumità: un fatto che ha spinto l’amministrazione comunale a correre ai ripari in maniera frettolosa, ancorché tardiva».
Vietri sollecita una presa in carico del problema da parte di tutti gli “attori” coinvolti: «Comune, polizia municipale e gestori dei locali. «Lo sviluppo di questa economia è stato fin qui favorito dai servizi, a partire dalla disponibilità di posti auto. Ora occorre investire sulla sicurezza. È compito dell’amministrazione comunale riunire tutti intorno ad un tavolo per concordare iniziative e modalità operative che possano garantire sicurezza a quanti scelgono i locali della movida cavese per trascorrere una serata piacevole. Diversamente, c’è il rischio di gettare discredito sull’immagine della città e su quella di tanti operatori che hanno scelto di investire nella città dei portici, contribuendo a garantire un’offerta qualificata e variegata».