Al via domani il nuovo percorso viabile nella zona cittadina adiacente le Poste centrali di Cava de’ Tirreni.
Si tratta, in pratica, del prima vero provvedimento sulla mobilità adottato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Servalli.
Come rende noto l’Amministrazione comunale, da domani, sabato 11 gennaio, andrà in vigore la nuova viabilità che interesserà via A. Sorrentino, via M. Benincasa, via Mafalda di Savoia, via G. Verdi, via D. Alighieri, via A. Caputo e apposizione di uncordolo separatore di corsia su corso Principe Amedeo.
Il nuovo dispositivo sperimentale – come specifica la nota stampa – è atto a una riorganizzazione della circolazione stradale per una maggiore sicurezza e fluidità del traffico e di un minore inquinamento, su corso Principe Amedeo (già statale 18), nel tratto compreso tra via P. Atenolfi e piazza G. Avigliano (stazione ferroviaria) a seguito dell’apertura delle nuove strade del sottovia veicolare e via B. Gravagnuolo (trincerone ferroviario), che confluiscono sulla statale 18, su cui si interseca anche il traffico proveniente da via Sorrentino.
Ragion per cui da domani sarà invertito il senso di marcia di via Sorrentino con l’istituzione del senso unico di marcia direzione estovest, da corso Principe Amedeo a via Giuseppe Verdi, così come sarà invertito anche il senso di marcia di via Benincasa e di via Mafalda di Savoia.
Insomma, un tentativo per alleggerire il traffico alla rotonda della stazione ferroviaria e di conseguenza, si spera, anche di quella all’altezza di via Atenolfi dove nelle prossimità sbuca il sottovia.
Ci sia concesso, ora, di fare una pacata riflessione. La nota stampa precisa che la disposizione ha come fine “una maggiore sicurezza e fluidità del traffico a seguito dell’apertura delle nuove strade del sottovia veicolare e via B. Gravagnuolo”.
Orbene, qualche mese fa Ulisse online segnalò in un articolo l’incremento del traffico e una scarsa sicurezza nel tratto di strada in questione, raccontando anche di uno scampato incidente a una cittadina cavese dovuto alle ragioni sopra elencate.
L’articolo fu aspramente criticato da esponenti dell’Amministrazione comunale e dai suoi abituali fans sui social come fazioso e non rispondente alla verità. Insomma, avevamo sollevato un polverone per un problema inesistente. Questa l’accusa.
A distanza di mesi, la decisione presa, nei fatti, ci ha dato ragione.
Diciamo che ci siamo accorti del problema molto prima dei soloni di Palazzo di Città e dei loro sfegatati tifosi.
Non pretendiamo le scuse di nessuno, errare è umano, ma una maggiore imparzialità nei confronti della stampa sarebbe d’uopo.
Dal potere, però, di tutto ciò è come pretendere l’impossibile.