Ormai quello che è accaduto il 31 dicembre scorso è a conoscenza di tutti, questo giornale ha ampiamente informato i lettori della brutta avventura capitata a migliaia di persone che volevano festeggiare la fine del 2019 e l’inizio del nuovo anno in allegria e armonia, e si sono trovati in una incredibile ressa e confusione che, fortunatamente, non ha avuto conseguenze gravi: qualche intemperanza avrebbe potuto provocare incidenti come quello avvenuto l’8 dicembre 2018 alla Lanterna Blu di Corinaldo in provincia di Ancona, con 6 morti e 59 feriti: poteva accadere anche qui a Cava ed è stato un vero miracolo che non sia avvenuto.
Non ho bisogno, pertanto, di ripetere notizie già ampiamente pubblicate, ma desidero esprimere qualche mia considerazioni su due messaggi, uno dei quali già ampiamente riportato e commentato su questo giornale in data 5 gennaio, l’altro pubblicato su una pagina di Facebook del quale è stata fatta menzione in un commento dell’Avv. Alfonso Senatore, pure qui pubblicato in data 4 gennaio, e qualche accenno è stato dato nell’articolo di fondo del nostro Direttore.
Due messaggi incredibili, il primo emanato da Maria Lamberti, Amministratore delegato della Mediateca, rivelatosi un vero boomerang, dal quale estrapolo qualche frase come “Abbiamo cercato di adottare la migliore soluzione per garantire la sicurezza di coloro che si trovavano già all’interno del locale, quando un numero eccessivo di presenze, in nessun modo prevedibile, si è radunata al Marte la notte di capodanno attraverso il richiamo dei social networks. La scelta di contingentare gli ingressi, limitando l’accesso all’interno del locale, ci è sembrata l’unica opzione possibile per evitare il sovraffollamento…”.
“Numero eccessivo di presenze, in nessun modo prevedibile”, “Sovraffollamento”? Scusi tanto la evanescente A.D., ma i biglietti, le prenotazioni, i pagamenti non erano stati effettuati alla Mediateca? E la stessa A.D. non si è resa conto, per tempo, che gli ingressi prenotati e pagati erano di gran lunga superiori alla capienza della struttura? Dov’era lei e i suoi collaboratori quando accettavano le prenotazioni (sembra circa 5 volte superiori alla capienza del locale) e i relativi pagamenti e rilasciavano i biglietti?
E tralascio le altre frasi, che denotano una confusione mentale di fronte alla quale si rimane senza parole, come, ad esempio, “Questa esperienza deve considerarsi del tutto eccentrica rispetto alla programmazione del Marte basata essenzialmente sulla organizzazione di importanti e diversificati progetti culturali, con l’auspicio di diventare motore propulsivo per l’intera città”.
Eccentrica? Probabilmente questa Signora non sa quel che scrive, non conosce il significato dei termini che usa, probabilmente è ancora in pallone come quando ha accettato, organizzato o consentito l’evento. E se il motore propulsivo della cultura della città viene organizzato in questo modo, meglio passare oltre.
Ma ancora più incredibile appare la nota pubblicata sulla pagina di Facebook da Giovanni Del Vecchio, Assessore alla sicurezza del Comune, del quale conosce “vita, morte e miracoli” perché da anni è uno dei membri, a vario titolo, dell’amministrazione cittadina, e non solo di quella in corso.
Chi non l’avesse accora fatto, farà bene a leggere e approfondire la nota pubblicata.
Scrive Giovanni Del Vecchio in data 4 gennaio alle ore 2,25: “Premesso che io nutro massimo rispetto per le opinioni altrui ma oggi ho letto tanti commenti frutto di una disinformazione che mi lasciano esterrefatto e senza parole …. mi ero ripromesso di rimanere in silenzio sulla vicenda che ha coinvolto il 31 dicembre la mediateca (una nostra struttura comunale) e ciò in ragione del ruolo istituzionale rivestito. Ma consentitemi lo sfogo di chi tiene a qualcosa che appartiene alla città e si è sentito preso in giro. La mediateca era nata con una precisa vocazione quella di promuovere la cultura e il turismo nella nostra città come previsto dal capitolato di gestione dove sono elencate precisamente le attività che sono consentite. Ogni evento musicale doveva essere accessorio e di intrattenimento alle iniziative inserite nell’ambito della programmazione culturale della società che si è aggiudicata la gestione, parimenti accessorio doveva essere il punto di ristoro. Oggi purtroppo di culturale è rimasto ben poco, è da tempo che gli eventi culturali erano diventati sempre più rari lasciando il posto ad attività ludiche e serate danzanti assolutamente non consentire dal capitolato atteso che la struttura non è assolutamente idonea a tipologie di eventi di pubblico spettacolo perché non possiede i requisiti minimi di sicurezza per essere adibita a tale scopo. Ed è per questi motivi che nell’esercizio della nostra doverosa funzione di controllo (prerogativa di ogni amministratore locale) abbiamo più volte è da tempo diffidato prima verbalmente e poi in maniera formale la gestione – quest’ultima il 30 dicembre, il giorno prima dell’evento- la società Marte a non procedere all’espletamento di attività non consentite dal capitolato, dalla legge e dai regolamenti vigenti e soprattutto in assenza delle previste autorizzazioni. Ma questo non è servito a nulla e di qui con grande rigore e nel rispetto della legalità, ma anche con grande amarezza, la nostra amministrazione ha adottato severi provvedimenti che vanno nella direzione del rispetto della legge. Quando nel 2011 nacque la Mediateca si immaginava un luogo dove si poteva respirare solo e unicamente cultura, uno spazio per i giovani che potevano dare sfogo alla loro creatività artistica, con strumenti e dotazioni che ne consentivano la crescita, un luogo di promozione delle bellezze del nostro territorio attraverso la proiezione di filmati in diverse lingue che avrebbero fornito un servizio per i visitatori della nostra splendida città …..ma forse abbiamo coltivato un sogno troppo grande, forse l’interpretazione di questi concetti ha lentamente lasciato il posto ad un’altra cultura quella tipicamente imprenditoriale ed economica. Il mio auspicio è che l’evento del 31 dicembre imponga una serena e profonda riflessione che consenta alla nuova gestione di ripartire con il piede giusto restituendo alla Mediateca la vocazione per cui è nata”.
Mi permetto commentare che la nota di Giovanni del Vecchio è qualcosa di incredibile, direi di “lunare”, non saprei come altrimenti definirla, giacché sembra scritta da una persona totalmente estranea all’Amministrazione cittadina. E se un Assessore, da anni membro delle varie amministrazioni politico/amministrative della città, e, ripeto, non solo di quella attuale, scrive ciò, probabilmente o è in piena crisi di identità, oppure intende giustificare il suo operato celandosi dietro un velo; come dire: “excusatio non petita, accusatio manifesta”, equivalente di “chi si scusa si accusa”.
In conclusione, in certe situazioni, sarebbe tanto meglio tacere, si farebbe una migliore figura.