Si sta registrando un decisa svolta sovranista della pasta con la nascita e la rapida proliferazione di marchi che garantiscono l’origine italiana del grano impiegato grazie all’entrata in vigore nel febbraio 2018 dell’obbligo dell’indicazione dell’origine in etichetta, fortemente sostenuto dalla Coldiretti.
E’ quanto afferma la principale organizzazione agricola europea che ha chiesto il sostegno ai contratti di filiera con i premi per il miglioramento qualitativo in occasione del tavolo su grano e pasta convocato dal ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.
“Un fenomeno – spiega la Coldiretti – che coinvolge praticamente tutte le principali industrie pastarie che hanno sviluppato una propria linea 100% Made in Italy”.
“Occorre sostenere – sottolinea la Coldiretti – la coltivazione di grano duro in Italia che è scesa sotto le 4 milioni di tonnellate, in riduzione del 5% rispetto al 2018. La Coldiretti chiede anche interventi per il miglioramento dei centri di stoccaggio per un innalzamento della qualità, attività di promozione e trasparenza sulle quotazioni con l’avvio della Commissione Unica Nazionale (Cun)”.
“L’Italia – conclude la Coldiretti – è il principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla pasta su una superficie coltivata scesa a 1,2 milioni di ettari concentrati nell’Italia meridionale, soprattutto in Puglia e Sicilia che da sole rappresentano circa il 40% della produzione nazionale”. (fonte Coldiretti)