scritto da Nino Maiorino - 06 Settembre 2019 07:46

San Giuseppe al Pozzo, ancora un flop… ma il sindaco Servalli c’è?

Certo è che con questa amministrazione se vuoi risolvere un problema puoi fare solo due cose: o ti tieni la posta, nel senso che fai finta di niente, tanto a dare cazzotti o capocciate in una parete di gomma rischi di romperti la capoccia senza ottenere nulla, oppure scendi in strada, blocchi il traffico, fai sentire le tue ragioni, magari crei un disagio oltre quello già esistente, con il rischio di buscarti anche una denuncia per interruzione di pubblico servizio: anche se poi tutto torna come prima.

Io mi rivolgo in prima persona al Sindaco Vincenzo Servalli, al quale ho indirizzato qualche punzecchiatura pochi giorni fa,  il quale, prendendo la palla al balzo della massiccia presenza in una delle ultime riunioni del “parlamentino” cittadino da parte di una folta delegazione di Sangiuseppesi (non me ne vogliano i miei amici della frazione) era finalmente intervenuto con una ordinanza con la quale vietava, o sembrava vietare, il traffico degli automezzi pesanti lungo il tratto della SS.18 che attraversa, appunto, quella frazione.

Capperi, mi dissi, allora il Sindaco Servalli esiste, visto che ha preso finalmente a cuore il problema dei Sangiuseppesi e finalmente si è degnato di mettere penna su carta, o almeno di chiamare uno dei suoi scagnozzi per far stilare la famosa (almeno mi illudevo che lo fosse) ordinanza del divieto; e lo invitavo pure a fare un altro piccolo sforzo, inteso a ridurre i disagi provocati dal forzato attraversamento dei mezzi pesanti i quali, non potendo transitare sull’autostrada a causa dei lavori di risanamento del Viadotto Oliviero in zona Salerno, erano costretti a transitare da Cava a Salerno e viceversa attraversando la nostra già penalizzata città, illudendomi che, così come aveva preso a cuore il problema dei Sangiuseppesi, avrebbe preso a cuore anche quelli dell’intera comunità cavese.

Mi ero illuso, e chiedo venia ai miei cinque lettori per aver illuso anche loro.

Giacché, la verità è che non solo, nonostante l’ordinanza, non ha risolto il problema dei “poveretti” (mi perdonino l’appellativo) amici di San Giuseppe al Pozzo, ma non ha fatto alcun cenno all’altro pure gravissimo problema.

Insomma, il Sindaco Servalli c’è, ha un suo ospitale ufficio nel Comune, ha una sua Segreteria, un Segretario comunale, uno stuolo di Assessori, una nutrita brigata di Tecnici, ma è tutto inutile in quanto, per alcuni problemi o emergenze, è come se non ci fosse.

E nel mentre Servalli finge di esserci ma in definitiva non c’è, i cittadini soffrono, l’insonnia, il terremoto che provocano i mezzi ultra-pesanti, l’inquinamento.

E pensare che basterebbe non dico una pattuglia degli Agenti della Polizia Municipale (pretendere questo è davvero troppo, visto che i Signori Agenti sono in tante altre faccende affaccendati), ma due semplici telecamere, ovviamente funzionanti (altrimenti sarebbe un’altra presa per i fondelli), che rilevassero i numeri di targa degli automezzi ultra-pesanti per consentire di comminasse loro, almeno a posteriori, pesanti sanzioni; ovviamente per ottenere un effetto ancora più deterrente, sarebbe opportuno che le due telecamere non solo fossero bene in vista, ma venissero anche adeguatamente annunciate con visibili cartelli intesi a scoraggiare i furbi dal fare … appunto i furbi.

Ma probabilmente tutto questo è troppo complicato per il Sindaco e per il suo codazzo di amministrativi e tecnici.

Ai quali, nel mentre dormono sonni tranquilli nelle loro dimore, poco interessa se vi sono cittadini, di serie “z” appunto, che non solo non dormono, ma che si sono presi chi sa quanti esaurimenti nervosi e vanno avanti a forza di dosi massicce di Lexotan, o Tavor, o altri analoghi tranquillanti in attesa che, continuando così, vengano ricoverati in qualche casa di cura per malattie nervose.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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