scritto da Pasquale Petrillo - 29 Agosto 2019 10:34

La scommessa spericolata e il vomitevole disgusto

Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Prof. Giuseppe Conte, oggi 29 agosto 2019. (Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

L’incarico di formare il governo, che stamani il presidente Mattarella ha affidato per la seconda volta a Giuseppe Conte, potrebbe, il condizionale è d’obbligo per più di una ragione, rappresentare l’inizio di una nuova stagione politica.

Ci sono diversi motivi a sostegno di questa affermazione. Quello più scontato potrebbe essere un’approssimativa semplificazione del panorama politico, nel senso che da una parte si collocherebbero le forze politiche populiste-progressiste, dall’altra, a destra, quelle populiste-sovraniste, dove il terzo incomodo sarebbe Forza Italia, europeista e popolare, ma ormai elettoralmente molto indebolita e politicamente sempre meno influente.

Per il resto, che dire? Innanzi tutto, il governo giallorosso che dovrebbe nascere a breve presenta troppe zone d’ombra, dove le perplessità superano di gran lunga le certezze. Al di là di qualsiasi valutazione politica, si tratta di una scommessa spericolata per entrambi i contraenti. Più che sulla durata del nuovo governo che sarà formato, non a caso quel che più ci intriga è capire in quali condizioni arriveranno alle prossime elezioni i due alleati di questa inedita maggioranza, ovvero i Cinque Stelle e il Pd.

Chi rischia di più, indubbiamente, è il Pd e le ragioni sono numerose e facilmente intuibili, anche perché, diversamente dai pentastellati (bere la cicuta democrat o affogare con le elezioni anticipate), la scelta di entrare in una nuova maggioranza per formare un governo non era obbligata. A ciò si aggiungono le condizioni in cui versa il Pd, diviso al suo interno e sotto il ricatto politico della componente renziana. Se le cose andranno bene, il Pd forse riuscirà a reggere e magari metabolizzare le sue contraddizioni interne, diversamente potrebbe implodere perché la diarchia Zingaretti-Renzi, vale a dire il potere legale e quello reale, sarà inevitabilmente destinata a produrre effetti devastanti.

Detto questo, l’auspicio è sempre quello che il nuovo esecutivo faccia bene per gli interessi del Paese, quindi di tutti, a prescindere. I dubbi però restano intatti e granitici, tant’è che non ci facciamo la benché minima illusione.

Ciò non toglie, però, che il teatrino messo su in questo mese dalla politica nazionale ha provocato una generale sensazione di fastidio e, in qualche caso, di vomitevole disgusto. Sia chiaro, chi più chi meno non si salva nessuno o quasi dei protagonisti della politica nostrana, che hanno fatto a gara per primeggiare in quanto a menzogne, furbate, incoerenza, ipocrisie e trasformismi.

D’altro canto, altrimenti non si spiegherebbero la disaffezione per la politica, la scarsissima credibilità e stima di cui gode nell’opinione pubblica la classe politica, l’astensionismo sempre più diffuso e pervicace.

Insomma, tutto si tiene, anche quando si tratta di negatività com’è in questo caso.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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