La cultura, Armando Lamberti, la Cavese, il governo della città e il filo spezzato delle virtù
Il progetto “Stati generali della cultura, 1 giugno 2019-30 giugno 2020”, presentato dal Comune di Cava de’ Tirreni, è stato ammesso ad un finanziamento di 45 mila euro da parte della Regione Campania, dopo che, in prima battuta, era stato escluso.
Legittima la soddisfazione dell’assessore alla cultura metelliano Armando Lamberti per una decisione regionale che, tra l’altro, mette fine, ma non del tutto, alle polemiche che nelle scorse settimane si erano accese anche all’interno della maggioranza.
Il vice sindaco Lamberti non fa mistero che si è dovuto far sentire nei piani alti della Regione, costretta, come si evince dalla sua dichiarazione, “a seguito delle nostre ferme e puntuali osservazioni”, ad effettuare “una rimodulazione dei finanziamenti, riconoscendo l’alto profilo della nostra proposta…”. Questo, però, la dice lunga su come sia di natura quasi del tutto politica la valutazione dei progetti da parte della Regione, ma anche quanto poco conti politicamente la nostra città se, alla fine, si è ottenuto quanto sperato solo dopo che l’assessore Lamberti, e forse altri di cui non conosciamo l’identità, si sono fatti sentire magari sbattendo qualche porta a Palazzo S. Lucia.
Ad ogni modo, il finanziamento è stato ottenuto e di questo come cavesi non possiamo che gioire. Certo, ora però questi quattrini, che non sono poi molti, bisognerà spenderli bene e farli diventare produttivi per la città. Non conosciamo il progetto e quindi non possiamo esprimere nessun giudizio ma, stando sempre alle dichiarazioni del vicesindaco Lamberti, si sa che “è corredato da una valutazione di impatto socio-economico redatta da tre docenti dell’Università degli Studi di Salerno e si avvale della direzione artistica e scientifica di personalità riconosciute”, e che si compone di “12 sezioni che coinvolgono, scuole, università, e mirano a far emergere e promuovere le enormi potenzialità del patrimonio culturale di Cava de’ Tirreni, materiale ed immateriale”. In altre parole, sembra una cosa seria e ben costruita. Non si può dire che difetti in progettualità. Insomma, ora non resta che realizzarlo per bene e sperare che dia buoni frutti.
E’ indubbio che nella programmazione culturale incomincia a intravedersi l’impronta del lavoro che sta portando avanti con non poche difficoltà il prof. Lamberti. Siamo però solo agli inizi e non è il caso, al di là di qualche legittima soddisfazione, di indugiare in avventati ed imbarazzanti trionfalismi. Il guaio, purtroppo, è che da un bel po’ di anni, diciamo grosso modo un decennio, che nella nostra città non si è fatta più una politica culturale degna di questo nome. In questi anni non sono mancati molti eventi, spettacoli, folclore, ma una politica culturale da parte del Comune non c’è stata. D’altra parte, dopo un decennio o giù di lì solo da quest’anno abbiamo un assessore delegato alla cultura. Ogni commento al riguardo è superfluo e anche questo è uno dei segni distintivi di quanto poi sia risultata modesta e deludente l’Amministrazione Servalli.
D’altro canto, quello che manca all’assessore Lamberti, ma su questo lo avevamo messo in guardia in tempi non sospetti, non è solo la ristrettezza delle risorse o la complessità del settore e dei tanti protagonisti che lo affollano, ma soprattutto la mancanza di tempo, quello strettamente necessario per programmare e dare alla politica culturale, e alle varie e quasi sempre benemerite iniziative private che vi fanno capo, di avere una visione strategica comune, condivisa e soprattutto di prospettiva.
Alla fine, con grande sforzo e facendo davvero le nozze con i fichi secchi, il povero Lamberti è riuscito a realizzare un programma estivo di iniziative per questo mese di agosto mettendo insieme quello che passava il convento, dalle feste parrocchiali al prestigioso festival musicale “Le Corti dell’Arte, aggiungendovi una rassegna cinematografica. Niente di eccezionale, ma almeno quanto basta per staccare un biglietto di presenza e non rimarcare, anche quest’anno, la totale assenza come attiva protagonista dell’Amministrazione comunale. In altre parole, l’assessore Lamberti di sicuro sulla cultura non ha per nulla vinto lo scudetto, ma almeno ha evitato il disonore dell’ennesima retrocessione.
A proposito di calcio, quanto è difficile governare. Pensiamo agli ultimi dissapori tra la tifoseria della Cavese e l’Amministrazione comunale. Non conosciamo la questione nel dettaglio per cui ci asteniamo da compiere valutazioni. Diciamo solo che le richieste dei tifosi solo legittime, ma sono comprensibili anche le difficoltà che deve affrontare l’Amministrazione comunale in ragione di questi tempi di vacche magre, anzi molto magre. Così come sono più che legittime le altre aspettative dei cittadini, dalle strade ben tenute alle scuole messe a norma di sicurezza, da un ospedale degno di questo nome a tasse più leggere…
La verità è che forse mai come adesso, in una società così poco coesa, è particolarmente difficile l’arte di governare, tanto da richiedere troppo spesso un supplemento di coraggio nel compiere delle scelte, nella consapevolezza che in molti saranno poi contrari e delusi se non irrimediabilmente arrabbiati e aggressivi.
Forse ce ne usciamo, almeno in parte, se imparassimo tutti ad utilizzare un linguaggio di verità. A stabilire una scala delle priorità. Industriarsi a dare prima che a chiedere… Ma, come scriveva Ovidio, “tutte le cose umane sono appese ad un tenue filo”, e tutte queste “virtù” sono forse più precarie di ogni altra cosa. Forse, erano appese ad un filo che si è già spezzato.