Melanzane con la cioccolata: così in Costiera Amalfitana si festeggia il Ferragosto
La melanzana nei tempi antichi era definita come la “mela dei folli”. La credenza popolare indicava il vegetale come alimento velenoso, che causava turbe psichiche e disturbi intestinali.
Secondo quanto riporta l’Accademia della Cucina Italiana la melanzana venne introdotta nel Mediterraneo dagli arabi, passando dapprima dalla Spagna nell’800, mentre in Italia, in modo particolare in Sicilia, è nota solo nel 1200 d.C. Studi antichi riportano la melanzana originaria dell’India e, pare, che fosse già coltivata nella preistoria, sicuramente 4000 anni fa in Cina e in altri paesi dell’Asia centrale.
Il merito della diffusione in Italia à opera dei frati carmelitani che la fanno entrare negli orti dove coltivavano sia le piante medicamentose che quelle alimentari, ma solo verso la metà dell’ ‘800 inizia a diffondersi. La melanzana, infatti, entrò nella cucina nobile dell’epoca attraverso il celebre trattato dell’ex frate celestino, del Convento di S. Pietro a Maiella, Vincenzo Corrado che pubblica a Napoli nel 1773 “Il Cuoco Galante” dove si trova una ricetta riconducibile alla melanzana.
Anche se per trovare la prima ricetta delle melanzane chiamate alla parmigiana bisogna aspettare il 1837 quando Ippolito Cavalcanti duca di Buon vicino dona alle stampe la sua opera “Cucina teorica pratica.”. Cosi mentre l’alta cucina borghese assaggia la melanzana col pomodoro i frati del convento San Francesco in Tramonti preparano le melanzane fritte ricoperte di un intingolo dolce e liquoroso. Questi monaci divulgarono tra le comunità religiose della penisola e della regione la nuova ricetta, che subì varie trasformazioni fino a che le fette di melanzane vennero ricoperte con salsa di cioccolata: le melanzane al cioccolato, specialità gastronomica della costiera amalfitana dove il segreto è l’unione tra il gusto amarognolo/dolce della melanzana e l’aroma deciso del cioccolato fondente.
La loro preparazione si tramanda di madre in figlia da secoli. La ricetta originale del dolce di melanzane al cioccolato ha tante varianti (con canditi, con rhum, con bucce di limone, con cacao amaro, etc.), ma per tutte resta l’insolito accostamento di sapori che conquista anche gli scettici al primo assaggio.
La melanzana va fritta due volte, dopo essere stata passata nella farina, e questo già rivela un rapporto con la cucina medievale che prevedeva la doppia cottura dei cibi; l’ingrediente principale, poi, viene posto ad ammollo nel “concerto”, rosolio di erbe prodotto dai frati francescani di Tramonti, infine è ricoperto a strati da crema di cioccolato (guai a sciogliere il cioccolato fondente), arricchendo ogni strato con canditi di arance e cedri (influenze arabo-sicule provenienti dagli intensi rapporti commerciali di Maiori, dove sono presenti i resti dell’unica sinagoga dell’intera Costa) e da gherigli di noci.
Questa pietanza estremamente “esotica” e dal gusto indiscutibilmente particolare è diffusa in tutta la Costiera Amalfitana e a Cava de’ Tirreni. Tuttavia, è Maiori che l’ha “adottata” come suo pietanza simbolo e le melanzane con il cioccolato sono profondamente radicate nella tradizione gastronomica di questo paese e vengono preparate solitamente il 15 agosto, nella ricorrenza della festa dell’Assunta.