Cava, l’avvocato Alfonso Senatore all’attacco del segretario pd De Rosa e dell’Ausino
Scende di nuovo in campo l’avvocato Alfonso Senatore, già amministratore comunale e provinciale, per attaccare con toni garbati, ma non per questo meno severi e duri di altre occasioni.
Questa volta sul banco degli imputati finisce l’attuale segretario del Pd di Cava de’ Tirreni, l’avvocato Massimiliano De Rosa, e l’oggetto del contendere è l’Ausino, il consorzio di comuni per l’approvvigionamento idrico anche della città metelliana, presieduto da Mariano Agrusta, diretta espressione della maggioranza che governa con il sindaco Servalli il Comune di Cava de’ Tirreni.
«E’ davvero strana la lingua italiana -scrive in una nota l’avvocato Senatore- ci si accapiglia per un termine mal interpretato e si trova difficoltà ad intendere quanto si chieda con semplici domande: è il caso del segretario cittadino del PD, De Rosa, che esige un chiarimento su di un articolo apparso sulle colonne del quotidiano locale, Cronache del Mezzogiorno, ed in particolare sull’utilizzo della parola “sistemare”, adducendo la spiegazione che, con riferimento all’Ausino, “non vi sono rapporti lavorativi sia a tempo determinato sia indeterminato ma soltanto un contratto di consulenza eventualmente rinnovabile ogni anno”».
«Ebbene, pare, ripetiamo pare -ironizza Seantore- che di queste consulenze ne appaiono diverse, segno evidente che trattasi di un escamotage per “recuperare” una somma che diventa quasi periodica e mensile, e che insieme ad altre consulenze, ben più corpose, si arrivi a dover sanare un “buco” di diverse centinaia miglia di euro».
«Ora chiediamo -continua Senatore- è il caso di sentirsi offesi per un termine, non cercando di rispondere alle numerose domande che vengono poste, con frequenza quotidiana, all’Amministrazione, retta, in gran parte dal PD? Dilungarsi, poi, sempre sullo stesso quotidiano, ad autoesaltarsi , dichiarando che : “Sono vergognosi questi attacchi ad personam, infondati, solo per cercare di ottenere qualche consenso utilizzando il facile populismo di chi sta comodamente alla finestra”. Populismo, attacchi infondati, stare alla finestra? Forse il segretario non conosce la parola ed il significato di “opposizione”, fraintendendo il silenzio preoccupante di coloro che siedono sui banchi non della maggioranza, non comprendendo che, forse, la vera voce della città è quella che compare sui quotidiani, sui social, unici mezzi dei cittadini per manifestare il proprio scontento per quello che accade, anzi non accade, a Cava de’ Tirreni».
E quest’ultimo passaggio non può che essere sottoscritto. E’ indiscutibilmente vero che nella valle metelliana l’opposizione alla fine la fanno, loro malgrado, proprio i giornali ed i social, vista l’inconsistenza della reale e legittima opposizione politica: flebile, distratta, impalpabile, sporadica, se non addirittura colpevolmente complice o assente.
Questo è. La verità è che chi governa attualmente la città metelliana si è dimostrato modesto e in certe occasioni maldestro, ma l’opposizione che si presume vorrebbe prenderne il posto a Palazzo di Città, al momento sembra essere meno di un ipotesi di lavoro e trovarla sembra essere un’impresa particolarmente ardua persino per Diogene con la sua proverbiale lanterna.