In data 21 giugno scorso, in occasione della Festa della Musica celebrata dal Conservatorio Martucci di Salerno, ho avuto l’occasione di assistere, nella villa comunale di Vietri sul Mare, allo spettacolo organizzato dallo stesso Conservatorio, sul testo scritto da Liberato Santarpino, interpretato dall’attore stabiese Sebastiano Somma, nel ruolo di Pablo Neruda, e da Morgana Forcella, nel ruolo di Matilde Urrutia, amante e poi sposa del grande poeta cileno, con la collaborazione di un quintetto di giovani strumentisti con la voce di Emiliana Zamuner, e dei due ballerini di tango Giovanni Giordano e Roberta Zamuner.
Uno spettacolo affascinante basato sulla fitta corrispondenza intercorsa tra Pablo Neruda e Matilde Urrutia durante le lunghe peregrinazioni che li portarono in giro per il mondo.
Pablo Neruda è lo pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftali Reyes Basolato; era nato a Parral il 12 luglio 1904, ed è morto a Sanitago del Cile il 23 settembre 1973. Non è stato solo un poeta, ma anche un uomo politico e un diplomatico cileno, dichiaratamente di sinistra; nel 1971 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.
Era stato in origine un anarchico-individualista, ma successivamente, frequentando importanti personaggi comunisti cileni, si indirizzò verso ideali marxisti, e la sua svolta a sinistra si fece molto più decisa dopo la barbara uccisione del suo amico spagnolo Federico Garcia Lorca da parte dei militari del Generale Franco; spesso espresse forti critiche verso il comunismo, specialmente dopo la seconda guerra mondiale allorquando vennero alla luce i crimini contro l’umanità perpetrati all’epoca di Stalin, attirandosi aspre critiche dai comunisti di mezzo mondo.
Aveva appoggiato, nei primi anni di governo, il Presidente Gabriel Gonzales Videla per la cui elezione si era molto impegnato; ma quando Videla cambiò orientamento trasformando il suo governo quasi in una dittatura, con pesanti interventi contro gli operai delle miniere che reclamavano condizioni di lavoro più umane e salari più dignitosi, Neruda fermamente e fieramente gli si oppose e per non subire l’arresto fu costretto ad un precipitoso esilio che lo portò a peregrinare per molto tempo in vari paesi, tra i quali l’Italia dove soggiornò in varie località anche turistiche, tra le quali, in Campania, Capri e Ischia.
Su quei soggiorni campani nel 1994 venne girato il celebre film “Il postino”, tratto dal romanzo “Il postino di Neruda” dello scrittore cileno Antonio Skàrmeta, diretto da Michael Radford e interpretato da Philippe Noiret nel ruolo di Neruda, da Massimo Troisi nel ruolo del postino, e da Anna Bonaiuto nel ruolo di Matilde Urritia.
Quando nel 1952 il governo di Videla cadde sommerso anche da scandali, Neruda tornò in Cile e appoggiò il suo amico socialista Salvatore Allende, che venne poi ammazzato durante il golpe che portò al potere il Generale Pinochet.
In Messico aveva conosciuto la cantante Matilde Urrutia, con la quale iniziò una lunghissima relazione anche peregrinando in vari paesi, e che sposò una volta tornato in Cile dopo il divorzio dalla seconda moglie.
Lo spettacolo musicale messo in scena il 21 giugno scorso nella villa comunale di Vietri sul Mare è basato proprio sul lungo rapporto che Pablo Neruda ebbe con Matilde Urrutia, con una passione intensissima tra i due amanti i quali non lasciavano passare giorno senza scriversi messaggi pregni non solo di amore, ma anche di passione e di carnalità che traspaiono intensi dai loro scritti, molti dei quali sono stati letti e recitati da Sebastiano Somma (Neruda) e da Morgana Forcella (Urrutia), accompagnati dai due giovani ballerini di tango argentino, ballo che ben si sposa con la lettura delle lettere dei due amanti, e con affascinanti intermezzi musicali del quintetto, quasi tutti di musiche latino americane dei più celebi compositori di tango prima di tutto l’innovatore Astor Piazzolla.
Una serata affascinante per la quale è doveroso un plauso all’Amministrazione comunale vietrese, al Conservatorio salernitano Martucci oltre agli impeccabili artisti che si sono esibiti.