Cava: fido è scusato, il padrone no. Il centro storico imbrattato da deiezioni canine
I marciapiedi di corso Umberto I luccicano per la pulizia dopo il lavaggio effettuato l’altro giorno dagli operatori della Metellia Servizi sulla sede stradale del centro Commerciale Naturale. Ma un fido accompagnato da padroni maleducati ieri mattina ha fatto i bisognini dinanzi ad una bella gioielleria lungo il borgo porticato, nel cuore del salotto cittadino.
Al titolare dell’esercizio commerciale non e rimasto altro da fare che prendere un sacchetto di segatura e cospargerlo sul selciato per evitare che qualche passante vi finisse sopra.
Ma fido poveretto non ha colpe. Semmai il sozzo è il padrone incurante delle minime regole di convivenza civile.
I commercianti “disperati” per l’inciviltà si associano nelle lagnanze ai cittadini esausti di dover camminare con lo sguardo rivolto sempre al marciapiede. I padroni che non raccolgono i bisogni dei propri animali non si scompongono più di tanto nemmeno quando li vedono urinare sui pilastri del borgo porticato o luogo i marciapiedi della città, senza lavare con l’acqua la pipì dei cani, come invece è d’obbligo fare, pena sanzioni e multe molto salate.
Ecco allora che puntualmente i bisogni e l’odore della pipì dei cani su serrande e davanti ai negozi, complice il caldo estivo, impestano l’aria di un odore nauseabondo.
Cari padroni di amici a quattro zampe, pensiamo un po’ meno ai fatti nostri e un po’ di più ai disabili in carrozzina che devono spingere con le mani le ruote imbrattate, che veicolano sporcizia e batteri in casa; pensiamo alle neo mamme e neo papà per i medesimi motivi; penso agli anziani che non avendo la destrezza di schivarle, porta a casa ogni tipo di sporcizia.
E’ un fattore di civiltà, di decenza, culturale. E’ buon senso. E’ educazione.