scritto da Gildo De Stefano - 23 Maggio 2019 07:30

Salerno, stamani all’Università la lezione-spettacolo di Ferdinando Maddaloni “Recito, ergo sum”

In questo contesto in cui si sta svolgendo il Festival di Cannes credo sia alquanto appropriato discettare un po’ di cinema. E l’occasione non proviene solamente dalla prestigiosa kermesse francese bensì da un’interessante iniziativa partorita dal docente dell’Università di Fisciano, Pasquale Iaccio, e dall’attore cinematografico Ferdinando Maddaloni, dando vita ad una lezione-spettacolo dal titolo paradigmatico, “Recito, ergo sum”, oggi 23 maggio alle ore 9,00 a conclusione del Laboratorio di Cinema e Spettacolo.

Maddaloni, attore, regista, scrittore ed actor’s coach, noto al pubblico per le serie televisive più in voga negli ultimi anni quali “La squadra”, è anche autore di un interessante libro dal titolo, “Cinema e recitazione” (Liguori Editore) e con un sottotitolo alquanto emblematico, “Dalla chiassosa arte del silenzio all’improvvisazione televisiva”. Naturalmente l’oggetto di questo volume concerne la recitazione nel cinema italiano. Nella prima parte viene ricostruito il percorso dell’arte interpretativa partendo dall’invenzione del cinema nel 1895 per arrivare all’avvento del sonoro negli anni Trenta; per poi affrontare, con perizia e competenza, la recitazione cinematografica nella seconda parte: argomento esaminato in rapporto ai condizionamenti storici (il fascismo), artistici (il neorealismo) e tecnologici (il sonoro e la televisione).

Sotto un profilo squisitamente saggistico il testo di Maddaloni rappresenta un vera e propria chicca nell’abusato panorama di libri dedicati al cinema, non foss’altro per la ricchezza dei particolari tecnici, esplicati con professionismo e arte navigata dell’attore ma anche per le numerose interviste ai diretti protagonisti del proscenio e della macchina da presa. Un libro importante perché prende di petto teatro, cinema e televisione senza mai cercare facili catalogazioni, bensì creando una fertile ragnatela di ragionamenti sul mestiere di ‘attore’. Maddaloni fa chiarezza sul modo di fare teatro o cinema, il metodo che l’attore dovrebbe usare, consapevole che sulla storia e il significato della recitazione sono state scritte pagine e pagine, quindi perché non usarle per scoprire qualcosa in più sulle infinite possibilità espressive che quest’arte ci offre?

Indubbiamente abbiamo a disposizione libri sulle teorie dei grandi innovatori che hanno rivoluzionato il modo di fare teatro e che possono arricchirci con nuove idee. Ma non solo: ci sono anche molti libri di esercizi e di storia che possono essere usati da allievi ed insegnanti dei laboratori teatrali e sicuramente questo di Ferdinando Maddaloni è uno di quelli.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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