scritto da Gildo De Stefano - 12 Marzo 2019 13:25

LIBRI & LIBRI Variazioni sul jazz

A prima vista questo libro può sembrare solo una ricercatezza filosofica più che musicologica. Di fatto riporta degli scritti ben precisi, con il chiaro messaggio che quella fosse l’unico modo di comprendere il più grande prodotto culturale dell’universo afroamericano, pragmaticamente l’unica storia che valesse la pena di raccontare.

Il volume, saggiamente pubblicato da Mimesis -editore ormai acclamato su temi filosofici- è una sorta di compendio con pesanti temi vetrificati, in modo che collocato su uno scaffale può svilire gli altri libri. Lontano anni luce dalle comuni ‘storie del jazz’, se non altro per l’approccio iperculturale e sovvertente, il contenuto viene proposto dal grande filosofo francofortiano non più come concetto cristallizzato e catalogato bensì come inquietante modello “in progress”.

Il filo conduttore deve essere ricostruito direttamente dal lettore, e poi, seguendo gli indizi, deve essere decifrato tenendo presente l’origine e l’approdo temporali. Doverosa emarginazione per l’aficionado e -forse- non per l’addetto ai lavori’: non vi spaventate se in questo compendio saggistico le parole apparentemente prive di significato e sconnesse e i doverosi riferimenti alla popular music possono apparire insensati.

Per chi conosce Adorno essi sono momenti di vita concretamente, deliberatamente e liberamente  creati, ciascuno composto di gesti contenuti in uno scenario transitorio.

 

Theodor W. Adorno

Variazioni sul jazz

Mimesis Edizioni, Milano 2019

pagg. 143 – €. 14,00

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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