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30 Dicembre 2018 14:21
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Praiano, ieri il pranzo di fine anno per gli anziani offerto dal Comune
Il pranzo di fine anno che l’Amministrazione comunale di Praiano organizza e offre agli ultrasessantacinquenni del paese è diventato ormai una tradizione, un appuntamento atteso ogni anno.
Ieri, sabato 29 dicembre l’Amministrazione Comunale, con la collaborazione della Parrocchia San Luca e della Parrocchia San Gennaro, ha allestito per l’occasione una sala da pranzo all’interno di una cornice davvero unica, la splendida Chiesa di San Luca Evangelista.
Dopo la Santa Messa, un momento conviviale dove tutti si sono seduti a una stessa tavola, apparecchiata nella chiesa stessa con carità fraterna come era frequente nelle prime generazioni cristiane.
Narra infatti san Giovanni Crisostomo: «Nelle chiese c’era un’usanza ammirevole: i fedeli, riunitisi, una volta ascoltata la Parola di Dio, partecipavano tutti alle preghiere di rito e poi ai santi misteri. Alla fine della riunione, invece di tornare subito a casa, i ricchi, che si erano preoccupati di portare provviste in abbondanza, invitavano i poveri e tutti si sedevano a una stessa tavola, apparecchiata nella chiesa stessa e tutti senza distinzione mangiavano e bevevano le stesse cose. Si comprende come la tavola comune, la santità del luogo, la carità fraterna che si manifestava dappertutto diventavano per ognuno fonte inesauribile di gioia e di virtù».
Ieri, sabato 29 dicembre l’Amministrazione Comunale, con la collaborazione della Parrocchia San Luca e della Parrocchia San Gennaro, ha allestito per l’occasione una sala da pranzo all’interno di una cornice davvero unica, la splendida Chiesa di San Luca Evangelista.
Dopo la Santa Messa, un momento conviviale dove tutti si sono seduti a una stessa tavola, apparecchiata nella chiesa stessa con carità fraterna come era frequente nelle prime generazioni cristiane.
Narra infatti san Giovanni Crisostomo: «Nelle chiese c’era un’usanza ammirevole: i fedeli, riunitisi, una volta ascoltata la Parola di Dio, partecipavano tutti alle preghiere di rito e poi ai santi misteri. Alla fine della riunione, invece di tornare subito a casa, i ricchi, che si erano preoccupati di portare provviste in abbondanza, invitavano i poveri e tutti si sedevano a una stessa tavola, apparecchiata nella chiesa stessa e tutti senza distinzione mangiavano e bevevano le stesse cose. Si comprende come la tavola comune, la santità del luogo, la carità fraterna che si manifestava dappertutto diventavano per ognuno fonte inesauribile di gioia e di virtù».
Una giornata che ha rispettato totalmente lo spirito del Natale, esaltando valori come l’accoglienza, la gratitudine, la solidarietà e la collaborazione.
“Sono davvero felice e soddisfatto per la buona riuscita di questa iniziativa – afferma il sindaco Giovanni Di Martino – ringrazio don Luigi Amendola per aver aperto le porte della Chiesa agli anziani, consentendo di realizzare una iniziativa di aggregazione sociale, oltre che di preghiera comunitaria e tutti i volontari che hanno collaborato per organizzare questa giornata, all’insegna della fratellanza e condivisione”.