I bravi ragazzi senza le physique du rôle
Dio mio, non credevo che l’editoriale sul parcheggio di piazza Amabile suscitasse tanto baccano. Oddio, diciamoci la verità, che ci sarebbero state delle reazioni era scontato, ma che poi sarebbe venuto fuori un canaio del genere con delle repliche di alcuni amministratori comunali tanto irritate quanto scomposte, proprio non lo immaginavo.
Confesso, tuttavia, per onestà, che un po’ di divertimento l’ho provato. Sì, perché per chi scrive non c’è maggior goduria che registrare le reazioni di qualche lettore interessato. E più le repliche sono astiose, più emerge la spocchia e la rabbia che si ha in corpo, più ci si convince di essere andati a segno. Come si dice? Colpiti e affondati. Figurarsi, al contrario, giusto per completare il discorso a beneficio di alcuni dei politici da strapazzo di casa nostra, quando invece per feedback si ha l’indifferenza, l’assenza totale di segnali. E’ da suicidio. Per chi scrive, ovviamente.
Ad ogni modo, chi ha toppato alla grande è stato l’assessore Nunzio Senatore. Tutto sommato, un bravo ragazzo, di buoni sentimenti, almeno così dà a vedere, accreditato come un faticatore, in altri termini, un umile manovale della politica cittadina, ma ultimamente un po’ troppo ombroso e suscettibile, il quale, facendo molta confusione, mi ha sfidato a singolar tenzone scambiandomi per il leader dell’opposizione politica a questa Amministrazione. Mi spiace deluderlo, ma non ho più l’età, la salute e neanche la voglia di buttarmi in politica (anche se, è vero, “mai dire mai” e “non è mai troppo tardi”). Insomma, non è colpa mia se in questa città l’opposizione politica e amministrativa non c’è o quantomeno non fa vedere alla maggioranza i sorci verdi. Di sicuro, però, non posso esserne il surrogato. D’altro canto, quello che dovevo dire sul tema l’ho scritto in modo chiaro e lo ribadisco, altro non potrei aggiungere. Piuttosto, è il nostro assessore Senatore che dovrebbe rispondere nel merito e spiegare e dare un contenuto a quelle panzane che abbiamo letto sui giornali e a lui attribuite.
In altre parole, si deve, purtroppo, accontentare della mia persona per quello che sono, il direttore di un modesto giornale on line di provincia. In questa ottica, gli mettiamo a disposizione il nostro giornale: dica la sua, noi pubblicheremo senza problemi, anzi. Così, invece di fare il gradasso sui social, avrà tutto lo spazio per spiegare con calma e in modo chiaro ed esaustivo ai nostri lettori le ragioni politiche, amministrative e tecniche poste alla base di questa superba decisione di aumentare la tariffa della sosta a piazza Amabile. Poi giudicheranno i lettori. Anzi, avrà così anche l’occasione per chiarire se risponde al vero quel che si sussurra negli ambienti politici e sotto i portici, ovvero che l’Amministrazione comunale, per fare cassa, voleva aumentare la tariffa oraria su tutti le aree di sosta del 50% e che solo la resistenza di Metellia ha fatto saltare questa ipotesi, che non sarebbe stata accolta di sicuro con favore dalla stragrande maggioranza dei cavesi.
Insomma, avrà gratis, senza il pagamento di alcuna tariffa, lo stesso spazio, se non maggiore, di quello a me riservato, per spiegare nel merito le motivazioni della scelta oggetto della disputa.
Detto ciò, ribadisco che certe decisioni denotano una pochezza di idee e di qualità amministrativa. E sono partorite da chi è abituato ad assumere decisioni politico-amministrative semplici se non addirittura banali. E che non si avventura mai con un po’ di coraggio e di determinazione, ma anche un po’ di fantasia e vivacità, in ragionamenti più complessi e complessivi. Per questo, ribadisco, risultano essere amministratori comunali inadeguati, buoni forse per un condominio.
Allo stesso tempo, mi spiace come sia malinteso il ruolo del giornalismo da qualcuno degli attuali amministratori. Di certo quello che scriviamo non è il vangelo, anzi. Ciò non toglie che meritiamo rispetto soprattutto quando si esprimono delle critiche amministrative, delle osservazioni politiche, che possono essere opinabili, ma comunque legittime. Forse, per qualcuno degli attuali amministratori, i giornalisti sono come le scimmiette, buoni solo quando suonano i piattini?
E dispiace anche che quando si è, a torto o a ragione, critici con questa Amministrazione comunale per qualche componente della maggioranza, e di ciò Senatore è l’alfiere, siamo degli avversari politici, anzi, l’opposizione. E che scambiano le critiche politiche per lesa maestà, per offese personali, tanto che non si capisce se siano ignoranti o in malafede. Anche in questo, purtroppo, dimostrano di non essere politicamente all’altezza. E, peggio ancora, questo modo di comportarsi e ragionare da lontano puzza di fascismo, tanto che qualcuno, Senatore compreso, scambia l’Ufficio Stampa del Comune, retto da colleghi seri e perbene, per il MinCulPop.
E’, questo, purtroppo il deleterio effetto dovuto all’ebbrezza del potere. Ma di ciò ce ne faremo una ragione e di sicuro non perderemo il sonno.
La verità è che il più delle volte ci tratteniamo da essere più critici e severi nei riguardi di questa Amministrazione comunale per sincero rispetto verso il sindaco Servalli, un galantuomo a prescindere, nonostante la scarsa comprensione e condivisione delle scelte politico-amministrative sia rispetto ai contenuti che alle persone.
E ci spiace, quando esprimiamo delle critiche, non poter sempre togliere dal mazzo quanti, e ce ne sono, in questa maggioranza, soprattutto la rappresentanza femminile, sanno essere persone e amministratori sensibili, rispettosi e fattivi.
Chiudiamo qui, nell’attesa dell’auspicato intervento scritto di Nunzio Senatore, che pubblicheremo immantinente. Non senza, però, esprimere tutta la nostra solidarietà e comprensione al sindaco Servalli per essere circondato, per fortuna non del tutto però, da compagni di avventura che restano bravi ragazzi, ma senza avere affatto politicamente le physique du rôle e risultare finanche miseramente scostumati.