Agroalimentare, l’Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg
I prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2017 sono 295 (4 in più sul 2016)
Nel 2017 si rafforza il trend di crescita dei prodotti agroalimentari di qualità nelle sue diverse componenti (produttori, trasformatori, superfici e numero di prodotti riconosciuti); solo gli allevamenti sono in leggero calo.
L’Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall’Unione europea. I prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2017 sono 295 (4 in più sul 2016); tra questi, quelli attivi sono 285 (96,6% del totale).
Nel 2017 conseguono un nuovo riconoscimento gli Ortofrutticoli e cereali (Lenticchia di Altamura), gli Oli extravergine di oliva (Marche), le Carni fresche (Vitelloni Piemontesi della Coscia) e i Formaggi (Ossolano). Al 29 ottobre 2018 i riconoscimenti Dop Igp e Stg conseguiti dall’Italia salgono a 299.
I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono: Ortofrutticoli e cereali (111 prodotti), Formaggi (53), Oli extravergine di oliva (46) e Preparazioni di carni (41); Carni fresche e Altri settori comprendono, rispettivamente, 6 e 38 specialità.
Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni con più Dop e Igp (rispettivamente 45 e 38 prodotti riconosciuti).
Nel 2017 gli operatori certificati sono 85.592, 1.897 in più del 2016 (+2,3%). Tra questi, il 90,6% svolge solo attività di produzione, il 6,4% solo trasformazione e il 3% entrambe le attività.
Durante il 2017 entrano 11.116 nuovi operatori nel sistema di certificazione a fronte dei 9.219 che escono.
Gli operatori sono soprattutto uomini: l’83,8% dei produttori e l’86,2% dei trasformatori.
I produttori (80.189) sono particolarmente numerosi nei settori Formaggi (26.491, 33% del totale), Oli extravergine di oliva (21.959, 27,4%) e Ortofrutticoli e cereali (18.746, 23,4%).
Anche i trasformatori (8.050) sono presenti soprattutto nei settori Oli extravergine (2.206, 27,4% del totale), Ortofrutticoli e cereali (1.674, 20,8%) e Formaggi (1.505, 18,7%).
La metà dei produttori è attiva in aree montane mentre oltre un quarto (26,5%) opera in collina. (fonte ISTAT)