Secondo un’indagine Agis-Università lulm ogni euro speso nella gestione di una struttura cinematografica o teatrale genera 1,7 euro di produzione di beni intermedi sul territorio e 2,4 euro di valore aggiunto. Fontana: “la fruizione di uno spettacolo è capace, in alcuni casi, di quintuplicare il valore economico iniziale rappresentato dal semplice costo dell’ingresso”.
Cinema, teatro, festival ed eventi live. Gli eventi culturali e dello spettacolo stimolano l’economia e generano ricchezza nel territorio. E’ quanto emerge dalla ricerca “Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto sull’economia del territorio,” condotta dall’Università Iulm per Agis-Confcommercio e presentata a Roma.
La ricerca sottolinea in modo inequivocabile il valore della cultura e dello spettacolo italiano in termini di ricaduta economica sui territori: ogni euro speso nella gestione di una struttura cinematografica o teatrale genera 1,7 euro di produzione di beni intermedi sul territorio e 2,4 euro di valore aggiunto. Il 68% degli spettatori dichiara che l’uscita per assistere ad uno spettacolo teatrale o cinematografico è in genere un’occasione per altre spese.
Oltre al biglietto di ingresso, l’attività di cinema e teatro genera, infatti, una spesa media a spettatore di 53 euro (cioè 5 volte il prezzo d’ingresso in una sala cinematografica e circa il doppio del prezzo di un ingresso al teatro). Sono dati molto significativi, che inducono a una riflessione politica più profonda. Occorre proseguire nel rafforzamento della nuova struttura di coordinamento delle imprese culturali e creative italiane, Impresa Cultura Italia, nata dalla collaborazione di Agis e di Confcommercio. Presidente di tale organismo è stato nominato Carlo Fontana, presidente Agis, e direttore Valerio Toniolo, manager nel settore culturale.
“Nonostante le risorse destinate alla cultura siano sempre state poco significative rispetto ad altre realtà europee – commenta Fontana – tutte le recenti ricerche dimostrano che il ritorno economico è sempre superiore alla spesa investita. Un effetto moltiplicatore non indifferente. Anche per tale ragione sono da sempre convinto che le sale di spettacolo debbano trasformarsi in veri e propri centri polivalenti di aggregazione, capaci di offrire sempre maggiori servizi rispetto alla sola visione dello spettacolo.
Il sostegno alle imprese culturali e creative e l’incentivo al consumo culturale, con iniziative mirate ed efficaci, rappresentano delle necessarie azioni per produrre questo meccanismo virtuoso. In questo senso, nel quadro della recente affiliazione di Agis a Confcommercio, abbiamo promosso Impresa Cultura Italia-Confcommercio, il nuovo organismo di coordinamento delle imprese culturali e creative”.
“Tra i punti più interessanti evidenziati dalla ricerca – prosegue Fontana – l’enorme soddisfazione (ben oltre il 90%) che il pubblico dichiara nei confronti della qualità delle strutture ed il giudizio estremamente positivo rispetto agli spettacoli di cui si è fruito. E se alcuni aspetti, conosciuti dagli operatori, sono stati confermati (come l’evento culturale visto come occasione di socialità), non possiamo che trarre estrema fiducia per il futuro nell’apprendere come la ricerca ha rivelato che la maggioranza degli spettatori è compresa nella fascia di età tra i 35-40 anni. Un pubblico giovane, insomma che dimostra quanto la cultura sia dinamica e vitale”. (fonte Confcommercio)