Pagani, effettuata per la prima volta in Campania una nuova tecnica di implantologia dentale
Effettuato per la prima volta in Campania un importante intervento chirurgico di implantologia dentale, realizzato con tecniche innovative e all’avanguardia. L’operazione è stata effettuata presso il Centro Odontoiatrico Marchitiello di Pagani, nel corso di un convegno con intervento in live surgery sostenuto dall’A.I.S.I. (Associazione Italiana di Stomatologia Implantoprotesica), denominato “Nuove tecnologie per la semplificazione dei protocolli in implantologia: Frese Versah – Tooth Transformer – Expander”.
A rivestire il ruolo di relatore il dr. Paolo Trisi con la collaborazione teorica e pratica del dr. Massimo Marchitiello, Direttore Sanitario dell’omonimo centro odontoiatrico. Al meeting hanno preso parte medici implantologi provenienti da tutt’Italia per apprendere le nuove pratiche che apporteranno una sorta di mini rivoluzione nel mondo dell’implantologia dentale.
In pratica, al paziente sono stati estratti alcuni denti e inseriti degli impianti; lì dove vi era un deficit osseo, ossia mancanza di osso, sono stati utilizzati i suoi stessi denti precedentemente estratti, triturandoli, processandoli con dovuti liquidi di soluzione e impiegati come sostituti delle parti mancanti nel cavo orale. La novità dell’intervento consiste proprio in questo innesto autologo che utilizza parte organica del paziente stesso e non parti esterne di altri organismi (della stessa specie o di specie diversa), garantendo il massimo della compatibilità nel processo di osseodensificazione. Trattandosi di un materiale biocompatibile non produce alcuna reazione avversa da parte del sistema immunitario del paziente, e la sua elevata bagnabilità permette grande facilità di utilizzo e favorisce la rigenerazione ossea.
E’ stato possibile fare questo tipo di intervento grazie alle scoperte di alcuni ricercatori, i quali hanno appunto scoperto che all’interno dell’arcata dentaria vi sono cellule che, se attivate, sviluppano la produzione di osso. Potrebbero essere utilizzati, in teoria, anche denti estratti e conservati per tempi estremamente lunghi. E’ stata fatta, infatti, una prova sul dente di un individuo risalente a qualche millennio fa e si è visto che triturando il dente sarebbe stato possibile fare l’impianto osseo.
“L’ innovazione – spiega il dottor Massimo Marchitiello – consiste che viene utilizzato osso dello stesso individuo, mentre prima venivano utilizzati ossi sostitutivi di origine animale (bovini, equini), o di altri esseri umani deceduti, con tutti i rischi che ne possono conseguire”. “In realtà – prosegue il dottor Marchitiello – questa tecnica è tuttora praticata. Questi tipi di ossi svolgono la funzione di osteoconduttore, conducono, cioè, alla rigenerazione ossea, ma non sono osteoinduttori che attivano la cellula alla rigenerazione ossea. Una differenza abissale”.
Visto il grande successo riscontrato, si sta già organizzando il prossimo convegno live surgery, che vedrà sempre come sede il Centro Odontoiatrico Marchitiello, per il prossimo mese di marzo.