Napoli, a Capodimonte la presentazione del libro di Massimo Capaccioli Mille1Notte. Storie dell’altro mondo
Venerdì 26 ottobre, alle 17 nella sala Burri,al secondo piano del Museo di Capodimonte, sarà presentato il libro di Massimo Capaccioli Mille1Notte. Storie dell’altro mondo (edizioni Mediterraneo). Con l’autore interverranno Sylvain Bellenger direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Errico di Lorenzo presidente dell’associazione Amici di Capodimonte onlus, lo storico dell’arte Riccardo Lattuada e il giornalista e divulgatore Pietro Greco.
Prima della presentazione del libro si svolgerà la cerimonia di assegnazione della borsa di studio “Amici di Capodimonte” Augusto de Luzenberger 2018/2019, giunta alla terza edizione e finanziata dalla famiglia de Luzenberger che sarà presente. Il riconoscimento quest’anno va a Martina Tramontano, napoletana 27 anni, laureata in Storia dell’Arte che seguirà le attività dell’associazione lavorando a stretto contatto e a supporto della politica culturale del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Il volume di Capaccioli raccoglie gli articoli scritti con cadenza bisettimanale per la rubrica Macro del quotidiano Il Mattino di Napoli a partire dalla fine di dicembre 2016, riguardanti temi e personaggi di astronomia e dintorni. Il titolo, Mille1Notte, ne tradisce l’ambizione: catturare l’attenzione dei lettori sulle molteplici facce della più antica e insieme la più attuale delle scienze fondamentali, suscitando in loro un po’ di quella curiosità che il re persiano Shahriyār provava ai racconti della bella Sherazad. Durante la presentazione saranno proiettate immagini spettacolari dello spazio.
“L’obiettivo è di informare un pubblico generico tramite pillole di conoscenza rivestite con lo zucchero della divulgazione, in modo che l’amaro dei tecnicismi non scontenti i palati meno avvezzi, cercando al medesimo tempo di non tradire troppo il rigore scientifico. Ma perché astronomia? Perché da sempre l’uomo guarda il cielo come un riferimento di quella eternità cui ambisce. Perché il cosmo s’è dimostrato un laboratorio ricco e generoso per strappare alla natura i suoi segreti e per provare i modelli che gli uomini ne fanno. Perché è tra le stelle che forse si nasconde la risposta alla domanda delle cento pistole: da dove veniamo, dove andiamo e che diavolo ci facciamo qui e ora? Il progresso non ha spezzato l’atavico cordone ombelicale che ci collega all’ordine universale, a quegli astri della cui materia, più che dei sogni, siamo fatti” afferma l’autore Massimo Capaccioli.