Nell’ambito del programma dedicato ai dialoghi di “Cava ci appartiene”, la formazione politica fondata dal prof. Armando Lamberti, consigliere comunale e costantemente in procinto di assumere ruoli più incisivi nell’ambito dell’attuale consiliatura negli accoglienti locali dell’Hotel Victoria Maiorino, si è svolto ieri sera un interessante incontro sul tema “La Città che vorrei – La riqualificazione di Beni e Spazi Urbani.
Incontro organizzato anche per discutere dello stato di degrado e precarietà nel quale versa da 38 anni il complesso immobiliare dell’ex Cinema Capitol, di proprietà di un imprenditore cavese il quale, in contrasto con le varie amministrazioni cittadine succedutesi negli anni, ha tenuto l’immobile inutilizzato e privo di manutenzione, tant’è che oggi versa in condizioni assolutamente precarie e costituisce un pericolo per la incolumità dei cittadini, ragione per cui che è stato necessario recintarlo per motivi di sicurezza.
Allo stato il proprietario e l’amministrazione cittadina sono venuti ai ferri corti e il Sindaco, perdurante l’inerzia del proprietario, si è visto costretto ad emanare una ordinanza di demolizione in danno.
All’incontro, moderato dal dott. Giuseppe Blasi, Direttore del TGR Campania, sono intervenuti il Sindaco di Cava, dott. Vincenzo Servalli, il prof. Roberto Gerundo e il prof. Sergio Perongini dell’Università di Salerno, il prof. Carlo Malinconico e il prof. Franco Massimo Lanocita dell’Università degli Studi Tor Vergata di Roma, e il dott. Paolo Ciani Capogruppo del Centro Solidale della Regione Lazio.
Occasione dell’incontro è data dalla imminente stesura del P.U.C. il Piano Urbanistico Comunale nel quale dovrà essere definita, unitamente a tante altre, anche la destinazione dell’area dell’ex Capitol: argomento accattivante e complesso che da un lato sollecita le legittime aspirazioni della proprietà finalizzate alla edificazione di un fabbricato per uffici o civili abitazioni; dall’altro il volere dell’amministrazione cittadina le cui prospettive sono di tutt’altra natura in quanto prevede per quell’area una destinazione molto meno invasiva, con garage interrati e un’area verde attrezzata: interessi diametralmente opposti che non fanno prevedere nessun concreto sviluppo a breve, oltre l’abbattimento.
La questione è estremamente rilevante in quanto l’inserimento nel PUC comporta benefici finanziari legati alla possibilità di realizzare l’opera con fondi comunitari che potrebbero costituire una alternativa ad un “project financing” frutto di un eventuale intervento pubblico-privato.
Dopo il saluto del Sindaco Servalli, che ha assicurato la disponibilità sua e dell’amministrazione che dirige ad ascoltare e valutare tutte le proposte, la introduzione è stata fatta dal Prof. Lamberti il quale, con l’eloquio accattivante che gli è consueto, ha spiegato il progetto che proporrà all’amministrazione ed ha presentato il testo di una petizione popolare, fatta ai sensi dell’art. 15 dello Statuto Comunale, finalizzata a sostenere la sua proposta di recupero e valorizzazione dell’area, per la quale viene richiesto “di realizzare un’opera di interesse sociale, previa nuova e specifica destinazione urbanistica, senza alcun appesantimento dei carichi abitativi, essendo la zona interessata già altamente congestionata”.
In quell’area, secondo i promotori della petizione, “occorre prevedere un importante snodo per la mobilità sostenibile, con la realizzazione di un parcheggio interrato, in parte a rotazione … e in parte stanziale, al fine di soddisfare le esigenze dei residenti, e di un’area verde attrezzata in superficie”.
Interessanti e approfonditi gli interventi di tutti gli altri relatori, i quali, oltre ad aver condiviso ad apprezzata la proposta elaborata, hanno fornito importanti spunti legislativi e procedurali per la realizzazione della stessa.
Ovviamente si tratta di proposte per l’avvio di una soluzione definitiva del problema che purtroppo, considerate le difficoltà alle quali si andrà incontro, sia per la redazione del PUC sia per le prevedibili opposizioni che da esso scaturiranno, avrà tempi certamente non brevi.
Ma, come ha detto in apertura lo stesso prof. Lamberti citando una canzone di Francesco de Gregori, “La storia siamo noi”, noi siamo i protagonisti del cambiamento e non dobbiamo lasciarci intimorire dalle difficoltà che ogni cambiamento comporta.