Cava, slitta la convocazione del Consiglio e l’opposizione pensa già alle prossime elezioni
Slitta alla settimana prossima la seduta di Consiglio comunale per i dovuti approfondimenti sulla vicenda di cronaca che ha colpito la Città di Cava de’ Tirreni nei giorni scorsi e relativamente alle dichiarazioni in merito rilasciate dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Corrado Lembo.
Il presidente del Consiglio, Lorena Iuliano, ha fatto sapere che nei prossimi giorni convocherà tutti i capigruppo consiliari e in tale sede deciderà la data utile per convocare l’assise cittadina.
Nei giorni scorsi, all’indomani del blitz che ha portato a 14 arresti per associazione a delinquere di stampo camorristico, usura, estorsione, associazione finalizzata alla vendita di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da sparo, nonché la dichiarazione da parte del procuratore Lembo della presenza all’interno delle bande criminali di “soggetti risultati in allarmanti relazioni con appartenenti alle forze di polizia e con esponenti delle istituzioni locali”, il sindaco, Vincenzo Servalli, ha azzerato la giunta comunale e ritirato le deleghe ai consiglieri comunali.
Dalle forze di opposizione si è levata la richiesta a Servalli di dare le dimissioni dalla carica di Sindaco in quanto la decisione di azzerare l’intera giunta comunale lascia presagire – hanno affermato – un quadro preoccupante e non può considerarsi soluzione sufficiente a riabilitare l’immagine e la morale dell’amministrazione.
La richiesta è stata rigettata con forza al mittente dal capogruppo PD, Giuliano Galdo, che ha fatto riferimento all’inchiesta Tsunami 1 su presunti appalti pilotati a Cava durante l’Amministrazione Galdi: “Responsabilmente l’opposizione non gridò alle dimissioni ma, per il bene della città, decidemmo di “fare squadra” e cercare di capire la situazione. L’appello che faccio è di lavorare insieme per il bene della città”.
Più duro è stato il Sindaco nel commentare l’istanza del centrodestra, definendone i membri ”miserabili”: “Mi sembrano dei pagliacci, ma lasciamo stare perché evidentemente oltre questo non vanno”.
Non si è fatta mancare la replica a queste affermazioni. I Responsabili per Cava in un comunicato stampa smentiscono le parole della maggioranza, mostrando i verbali di un Consiglio comunale che si tenne nel 2012 all’indomani dello scoppio dell’inchiesta Tsunami e affermano: “Il consigliere Galdo ha tenuto a precisare che quando la precedente Amministrazione, nel periodo in cui ne faceva parte come assessore il portavoce dei Responsabili per Cava, Marcello Murolo, venne coinvolta in indagini giudiziarie, l’allora opposizione del PD si guardò bene dal chiedere le dimissioni del Sindaco e della Giunta. Nulla di più falso. Gli interventi in Consiglio Comunale e sulla stampa furono addirittura feroci, e si concretizzarono nella richiesta di scioglimento immediato del Consiglio Comunale e di commissariamento della città. A provarlo ci sono i verbali del Consiglio Comunale del 28 novembre 2012, che Galdo avrebbe fatto bene a leggersi prima di parlare, in modo da evitare l’ennesima brutta figura”. “L’allora consigliere Servalli – continua il comunicato – rivolgendosi al sindaco Galdi disse testualmente “Il Sindaco ha azzerato la giunta, è il solito provvedimento che si fa quando si deve dimostrare di fare qualcosa, non vedo cosa cambierà (…) è un gesto dimostrativo inutile, è un gesto che tende a dire faccio qualcosa, ma non è sufficiente per rispondere alla gravità del momento politico e amministrativo, che non deve sfuggire (…) Si dimetta!”.
Anche il capogruppo cittadino di Fratelli d’ Italia, Fabio Siani, ha commentato le parole di Servalli: “Il Sindaco si è, evidentemente, distratto – ha asserito – debbo supporre che all’epoca è stato un pagliaccio anche lui”. Siani ha sottolineato di non comprendere la logica che ha portato il Primo cittadino all’azzeramento della giunta, come se fosse una mancanza di fiducia nella totalità dei suoi collaboratori, augurandosi per il bene della città che non si giunga al commissariamento.
Toni più distensivi da parte di Forza Italia, dal cui entourage hanno fatto sapere di non tenere in alcun conto delle parole del Sindaco, formulate in un momento di particolare tensione; per il partito azzurro –fanno sapere – quel che conta in questo momento è la possibilità di mettere in piedi un progetto di costruzione alternativa che possa ridare ai cavesi il loro orgoglio perduto e una ritrovata dignità alla città. Tutto questo nell’ambito di una coalizione politica di cui Forza Italia si candida alla guida. Insomma, stanno già guardando oltre, al dopo-Servalli, anche se i nodi da sciogliere sono ancora parecchi, dato che, per loro stessa ammissione, solo all’interno del partito forzista ci sono, al momento, ben cinque candidati a sindaco.
Alle richieste di dimissioni per il sindaco Servalli si sono aggiunte anche quelle dell’Associazione Cava5stelle Libro Bianco in un comunicato stampa. “I fatti accaduti sono molto gravi e fanno svegliare dal letargo coloro che ancora credono nella favola della Piccola Svizzera. L’attuale amministrazione ci ha abituato ad un immobilismo che mira solo a vivacchiare ed aspettare le prossime elezioni comunali senza farsi “nemici” in città. L’attuale amministrazione è già coinvolta in un caso giudiziario di turbativa d’asta di pochi mesi fa”. Ma il gruppo ne ha anche per il centrodestra: “Ricordiamo lo scandalo del 2012 in cui furono coinvolti altri funzionari comunali sempre per appalti “veloci” sotto l’amministrazione Galdi. Ci fa stupore inoltre come il centrodestra unito emetta un comunicato stampa, ma dimenticano che hanno già governato e si son trovati nelle stesse condizioni? Cosa hanno fatto in passato? Hanno continuato a governare senza scomporsi, impastando e reimpastando”.
Infine, la richiesta a Servalli: “L’azzeramento della giunta fa intendere che c’è sfiducia da parte del primo cittadino nei suoi fidati. Ai cittadini spetta la decisione. Il Sindaco si dimetta immediatamente e rimetta tutto nelle mani di un commissario e successivamente dei cittadini”.