Cava, Marcello Murolo spara a zero su Servalli: “Città sempre più alla deriva e con un timoniere assente e incapace”
Marcello Murolo, già amministratore comunale ai tempi del sindaco Galdi e membro del gruppo civico “Responsabili per Cava”, invia una lettera aperta all’Amministrazione comunale metelliana: è un j’accuse per l’apatia e la scarsa dinamicità nel porre in campo un’adeguata politica di prevenzione degli incendi boschivi.
“Quest’estate umida e calda – principia Murolo – che fiacca la volontà e invita al disimpegno, è in singolare sintonia con il clima di apatia e di immobilismo che caratterizza sempre più l'(in)azione amministrativa della nostra giunta comunale, che, come in un paese tropicale, versa oramai in uno stato di torpore che sembra irrimediabile. Fino a ieri l’amministrazione Servalli viveva di proclami e dichiarazioni, con i quali pretendeva di illudere i cavesi e di mascherare l’effettivo stato di cose. Oggi le energie sembrano non bastare nemmeno più per questa tattica diversiva”.
Murolo descrive una città che va sempre più alla deriva con un timoniere che non fa nemmeno lo sforzo di nasconderlo, assente su tutti i temi importanti e incapace di elaborare una strategia coerente.
“La maggioranza di governo -attacca Murolo- si limita a subire gli avvenimenti e lascia che le cose vadano avanti per inerzia, rimettendo ogni decisione agli altri poteri amministrativi, alla burocrazia comunale e magari al puro e semplice caso. Non c’è esempio migliore per rappresentare questo stato di cose che quello relativo alla prevenzione degli incendi. Nonostante l’esperienza drammatica della scorsa estate, l’amministrazione solo il 9 luglio si è ricordata dell’esistenza del problema, salvo rinviare ogni provvedimento concreto al 18 luglio e coinvolgendo il volontariato cavese, parte nobile della città. Un ultimo rinvio e l’estate sarà passata”.
Murolo affronta, poi, un’altra spinosa questione che ha tenuto banco negli ultimi mesi: l’allarme criminalità.
“Sull’argomento è sceso il silenzio -accusa- un silenzio fatto di fatalismo e di rassegnazione. Ogni giorno si registrano nuovi episodi, che nemmeno la cronaca locale si prende più la fatica di riferire, perché sono tanti e non fanno più notizia. L’amministrazione tace come sempre o, come sempre, minimizza e nega l’evidenza, cercando di mandare segnali rassicuranti a una città che oramai si sta abituando al peggio. La parola d’ordine è negare, negare, negare sempre”.
Viene anche presa in esame la nuova emergenza rifiuti.
“É il sintomo di come l’amministrazione regionale dell’on. De Luca non sia stata in grado né di programmare, né di reprimere abusi e infiltrazioni della criminalità nel settore”.
In ultimo la Cittadella Sanitaria: “Si è assistito addirittura al teatrino inconcepibile di un Sindaco che, dopo aver attaccato per anni ferocemente il suo predecessore per l’acquisto dell’area ex Cofima e aver impostato su questa polemica la propria intera campagna elettorale, ha rispolverato (in versione meschina e peggiorata) il progetto della precedente amministrazione, allo scopo -a quanto è dato presumere- di acchiappare qualche traballante consenso di estrema sinistra. Salvo pentirsene il giorno dopo, e riprendere a vomitare accuse e contumelie contro quello stesso progetto e contro chi l’aveva ideato”.