scritto da Redazione Ulisseonline - 20 Luglio 2018 08:46

Ravello, è arrivata la notte del jazz Ecm

Tra gli eventi più attesi del Ravello Festival 2018 c’è sicuramente “An evening with ECM”, la serata dedicata ad una delle etichette discografiche che maggiormente hanno inciso sul modo di ascoltare e concepire la musica. La serata di sabato 21 luglio (ore 21) sul Belvedere di Villa Rufolo sarà articolata in due parti: nella prima seguiremo la produzione originale che trae ispirazione dai “Four Quartets”, un capolavoro di umanità letteraria e superamento del modernismo del poeta e drammaturgo inglese T.S. Eliot, premio Nobel per la letteratura nel 1948.

La rielaborazione sarà a cura di Stefano Battaglia (pianoforte e composizione), Theo Bleckmann (voce) e Michele Rabbia (percussioni ed elettronica). Ancora una personalità di grande rilievo nella seconda parte, dove ascolteremo il pianista e compositore inglese Django Bates, raramente apparso in Italia con il suo trio Belovèd.

Bleckmann e compagnia hanno periodicamente inciso per la prestigiosa casa di produzione di Monaco di Baviera, a Ravello si cimenteranno in un concerto in cui composizione ed improvvisazione si alterneranno a vibranti liturgie e a una meditazione più ampia sul tempo. E se Battaglia e Rabbia sono musicisti fra di loro molto affiatati, l’occasione sarà ancora più preziosa per ascoltare le straordinarie doti espressive di Bleckmann, il cui stile è tanto personale, colto ed originale da renderlo immune a qualsiasi accostamento. Il concerto è una produzione Ravello Festival proposta dal direttore artistico della sezione jazz, Maria Pia De Vito.

Django Bates, protagonista della seconda parte del concerto, nella sua più che trentennale carriera si è esibito in tutto il mondo con i suoi ensemble: Human Chain, Delightful Precipice, Loose tubes, Quiet Nights, garantendosi una notevole reputazione internazionale come compositore, bandleader, improvvisatore ed educatore. LECM ha da poco pubblicato il suo album “The study of touch”, realizzato con una delle sue più riuscite costellazioni, il suo affiatato trio Belovèd, con il vivace bassista svedese Petter Eldh e il pittorico batterista danese Peter Bruun che ovviamente lo seguiranno anche nella Città della Musica. Questo lavoro continua la avveniristica rivisitazione/ricostruzione di brani associati a Charlie Parker, musica con cui Django si è misurato con rispetto, sensibilità e humour, e presenta al contempo nuove brillanti composizioni originali confermando le doti di Bates di arrangiatore e compositore, insieme a questo brillante trio. Ha detto di Lui il Guardian: “Bates ha uno dei più grandi Jazz piano trio al mondo, nelle sue mani”.

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