scritto da Pasquale Petrillo - 19 Marzo 2018 10:53

Quello che vogliono gli italiani

E’ ancora nebulosa, e non potrebbe essere diversamente, la situazione politica post-voto. Per l’elezione dei presidenti delle due camere. Per il nuovo Governo. Si parla, si parla, ma è tutto in alto mare.

Nel centrodestra, intanto, Berlusconi e Forza Italia trasudano insofferenza nei riguardi di Salvini, il quale ha indubbiamente tolto la leadership politica al Cavaliere dopo venticinque anni. E non va giù l’ipotesi, appena ventilata in verità, di un accordo di governo Lega-M5S.

Salvini, è evidente, ha il gioco in mano, ma deve stare attento a come dà le carte. Deve restare lucido se non vuol finire come l’altro Matteo, anche se con modalità diverse. Insomma, la coalizione del centrodestra va salvaguardata e non buttata a mare. Farlo potrebbe essere un errore esiziale per il leader leghista. Salvini conta ora soprattutto quale maggiore azionista del centrodestra. E questa circostanza non è per nulla secondaria.

Detto ciò, cosa ci riserverà il futuro politico-istituzionale è davvero difficile prevederlo. Di sicuro, però, non avremo un centrodestra dominato dalla personalità politica di Berlusconi. Anzi, il belusconismo ha ormai accentuato la sua parabola discendente. E con esso finisce il miraggio liberista.

Gli italiani con l’ultimo voto hanno detto no, in modo inequivocabile, alle teorie liberisti, allo sviluppo economico con meno tutele per i lavoratori e i più deboli, alla crescita che poggia sulle sperequazioni economiche e sociali. In altre parole, più pubblico, più Stato e meno privato. Allo stesso modo, hanno detto non ad un’Europa mercantile e non fondata sui popoli. Così come hanno chiesto più sicurezza, più ordine, più moralità, più equità.

Questo e altro è quanto vogliono gli italiani. Ed è con questo che le forze politiche devono fare i conti. Inutile esorcizzare e liquidare tutto ciò con il disprezzo e la sicumera di definizioni come quelle di populismo e sovranismo. Gli elettori, con i loro limiti e con quelli di una legge elettorale a dir poco bislacca e truffaldina, si sono espressi in modo assai chiaro ed inequivocabile. La cosa può piacere o meno, può non essere condivisa e apprezzata, ma se si crede alla democrazia, una siffatta volontà popolare va rispettata, compresa e politicamente metabolizzata, e non, al contrario, criticata, svilita, osteggiata e rubricata come una demagogia a buon mercato che risponde esclusivamente alla pancia degli italiani.

Il Pd e Forza Italia, in primo luogo e più degli altri, se ne facciano una ragione e si attrezzino, partendo solo in parte da posizioni e presupposti politico-culturali diversi, per mettersi in sintonia con le aspettative della maggioranza del Paese. Diversamente, per loro, più che attraversare il deserto si prospetta il triste destino di imboccare la strada per la perdizione dell’inferno.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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