Del Vecchio, la Dynasty di noialtri?
Una cosa sembra più che sicura: a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni qualcosa bolle in pentola. Gli equilibri politici, cristallizzatisi quasi per incanto per effetto della campagna elettorale, devono ora trovare, come cantava Battiato, un centro di gravità permanente, anche se in politica di permanente c’è ben poco e quel poco ha pure un’accezione quasi sempre negativa.
Per il resto, però, è tutto da vedere e il contenuto di certe voci che si rincorrono lasciano a dir poco perplessi e, tutto sommato, risultano poco credibili.
Prendiamo, tanto per essere chiari, i boatos che con insistenza danno come prossimo assessore Giovanni Del Vecchio: più che altro sembrano essere a metà strada tra una boutade e un pettegolezzo. I motivi? Banalissimi. Sia chiaro non è che il nostro non sia all’altezza dell’incarico, ci mancherebbe. Anzi, nel tempo ha maturato esperienza e affinato competenze. Assessore lo è già stato e se non sbagliamo (soprattutto in ragione della vertiginosa girandola di nomine dell’epoca) fu addirittura vicesindaco con la precedente Amministrazione Galdi.
Il problema è di altra natura, ovvero fino a due mesi fa in Giunta c’è stata per due anni e mezzo la consorte di Del Vecchio, l’avvocato Moschillo, la quale, a quanto pare, sembra che se la sia cavata pure egregiamente e che, inaspettatamente, ha rassegnato le dimissioni. E, come se non bastasse, a sostituirla è stata chiamata, pare su indicazione dello stesso Del Vecchio, l’attuale assessore Ida Damiani che ora, dopo aver avuto solo il tempo di tenere riscaldato il posto e prendersi nemmeno un paio di mensilità dell’indennità di assessore, dovrebbe lasciare l’incarico e liberare la poltrona a favore di Del Vecchio.
La cosa, se così fosse, sarebbe davvero disdicevole sotto tutti i punti di vista. Per il decoro di questa Amministrazione. Per il rispetto che si dovrebbe avere per le quote rose, che riguardano persone, e tutte sono fuorché pezze a colori. Per i cittadini-contribuenti metelliani, che peraltro alle ultime elezioni si sono espressi più che chiaramente rispetto a certi riti nefasti e ad un inveterato e diffuso malcostume della politica. E per la Damiani, sotto certi aspetti, la cosa potrebbe risultare finanche offensiva. Come persona. Come donna.
Insomma, se così fosse, sembrerebbe che quel posto di assessore al Comune di Cava de’ Tirreni, e per questa Amministrazione comunale, sia esclusivo appannaggio della famiglia e dei sodali di Del Vecchio. Una sorta di Dynasty di noialtri.
Non crediamo affatto, in tutta onestà, che sia così. La faccenda, in altre parole, è incredibile nel senso più pieno del termine, ovvero non credibile. E noi riteniamo che essa sia nella realtà una notizia del tutto inattendibile. E non solo per questo, giacché ci sono anche altri aspetti di natura politica, che per evitare di tediarvi vi risparmiamo in questa sede, ma che ci confermano l’infondatezza di queste voci provenienti dal palazzo.
Oddio, questi sono i ragionamenti, le considerazioni, di chi è estraneo alle dinamiche del potere sebbene si ostini a cercare, da osservatore, una logica che si concili anche con il buon senso e la buona politica. Questo per dire che non c’è affatto da sorprendersi e da scandalizzarsi se si è poi puntualmente smentiti dalla realtà dei fatti. D’altronde, se quasi un cavese su due ha appena votato Cinque Stelle, una ragione ci dovrà pure essere. E forse pure più d’una.