scritto da Nino Maiorino - 21 Ottobre 2017 10:26

Grillini, ignoranti o in malafede?

foto tratta dal profilo FB

E’ ormai noto che il Sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha ricevuto un nuovo avviso di garanzia perché responsabile di aver falsificato volutamente il bilancio del 2016.

Tutti i media ne hanno dato immediata notizia con dovizia di particolari di quel debito di cinque milioni di euro contratto dalla precedente amministrazione comunale nel 2012.

In pratica la precedente amministrazione del Sindaco Piero Fassino aveva ricevuto dalla società Ream la somma di euro 5 milioni quale acconto per l’acquisizione in prelazione dell’area ex Westinghouse sulla quale avrebbe dovuto realizzare la costruzione di un grande centro commerciale.

Non avendo il Comune di Torino mantenuto fede all’impegno di cedere quell’area, la Ream aveva chiesto, nel 2014,  2015 e 2016, la restituzione della somma che, pertanto, era stata iscritta nel bilancio comunale  come debito.

Ma senza motivo, quel debito non comparve nell’ultimo bilancio, relativo al 2016, e di ciò nemmeno i revisori erano stati informati, motivo per il quale avevano già provveduto, nel mese di luglio, a segnalarlo alla Procura della Repubblica; dal canto loro le opposizioni  avevano contestato la scomparsa del debito e pure l’avevano segnalato alla Procura.

E’ appena il caso di accennare che l’inchiesta della procura di Torino riguarda anche il capo di gabinetto, Paolo Giordana, e l’assessore al bilancio, Sergio Rolando, e che per la Appendino questo è la seconda iscrizione nel registro degli indagati, dopo il funesto episodio di Piazza San Carlo per un falso allarme terrorismo avvenuto il 3 giugno 2017, che provocò oltre millecinquecento feriti tra la folla che assisteva su maxischermo alla partita della Juventus nella finale di Champions League, in gran parte causati da un tappeto di cocci di vetro delle migliaia di bottiglie di alcolici vendute senza controllo.

La delibera di non appostare in bilancio quel debito era stata approvata dal Consiglio comunale il 16 dicembre 2016, con il solo voto dei grillini.

Una storia, tutto sommato, semplice e lineare, che non poteva passare inosservata.

Ma il M5S, che è stato il solo a difendere la “sua” Sindaca, ha dichiarato guerra a tutto tondo, incolpando le opposizioni di aver strumentalizzato l’episodio, i Revisori per aver fatto il loro dovere di segnalare il reato alla Magistratura, i giornali per averne dato notizia e aver crocifisso l’Appendino.

Dal che vengono fuori almeno due considerazioni.

La prima riguarda la doppia morale del Movimento pantastellato, sempre pronto a crocifiggere le altre forze politiche al minimo errore commesso, e sempre prontissimo a difendere, in base al suo pseudo codice etico, i suoi parlamentari e amministratori locali, se fedeli al movimento (discorso a parte per gli ex del M5S che, per dissensi, se ne  sono allontanati, vedi ad esempio il Sindaco di Parma Pizzarotti).

La seconda riguarda lo specifico episodio del debito, il quale, dopo la scomparsa dal bilancio del 2016, è stato contestato dai grillini non alla Appendino che l’ha occultato, ma all’amministrazione che lo aveva, diciamo così, contratto e assolvendo la Sindaca dall’aver falsificato il bilancio (!).

Il che ancora una volta evidenzia la ignoranza o la mala fede di questi personaggi che si candidano a governare il paese.

Ignoranza o mala fede? Probabilmente entrambe.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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