L’insostenibile leggerezza del centrodestra cavese
Il centrodestra non avrà mai più l’onore e l’onere di governare la città di Cava de’ Tirreni.
Non è questa, sia chiaro, una nostra convinzione e neanche una nostra affermazione, del resto così perentoria. Si tratta, molto più banalmente, della sensazione avuta nel leggere l’intervista all’avvocato Murolo, leader del movimento politico metelliano Responsabili per Cava, che pubblichiamo quest’oggi.
Ci spieghiamo.
Pensare, come fa Murolo (o vuole lasciarci credere), che non sia particolarmente difficile ricompattare il centrodestra cavese, esclusivamente abbandonando i personalismi e dando il giusto spazio al rinnovamento della classe politica, è non solo legittimo e auspicabile, ma anche abbastanza pretenzioso ed illusorio.
Con tutto il rispetto, quella indicata da Murolo la troviamo una strada assai stretta e perigliosa da percorrere. Riconosciamo che forse è tra le poche, ma siamo convinti, date le condizioni politiche e conoscendo un po’ gli uomini e le situazioni, che non sarà affatto semplice, se non addirittura impossibile, mettere insieme un progetto di qualità alternativo all’attuale Amministrazione comunale. E c’è da aggiungere, attorno a chi?
D’altra parte, in una stagione politica in cui tutto è liquido, il centrodestra metelliano sembra essere addirittura evanescente, anzi, oserei dire, parafrasando Kundera, affetto da un’insostenibile leggerezza, tant’è che Murolo non riesce, e come potrebbe farlo?, neanche a definire chi vi faccia parte.
Insomma, se si affastella politicamente un po’ di tutto, allora l’operazione di organizzare un raggruppamento politico-elettorale è più fattibile. In altre parole, se c’è da mettere insieme l’ennesima armata Brancaleone, il tentativo può riuscire, soprattutto da un punto di visto dei risultati elettorali, salvo poi andare subito in affanno nell’eventuale e successivo governo della città.
Marcello Murolo, il quale, come dire, viene dal morto, è disposto a lavorare per un progetto politico comune e di qualità, ma non appare per nulla incline ad imbarcarsi in una nuova avventura, che potrebbe risolversi in una quasi certa clamorosa disavventura.
E che Murolo abbia ancora politicamente delle ferite aperte e sanguinanti lo si capisce con i distingui che fa, soprattutto sulle persone, anche se in modo lieve e sgusciante, ma soprattutto quando riconosce che l’attuale maggioranza al governo della città svolge le proprie funzioni con dignità, a differenza di altre precedenti amministrazioni, lasciando chiaramente intendere che di ciò ha fatto difetto anche quella che lo ha visto tra i protagonisti.
Tirando le somme, il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Murolo non è per nulla confortante per il centrodestra cavese. La sua è un’analisi serena e pacata nei toni, ma cruda e veritiera nella sostanza, tanto da risultare spietata dal punto di vista della strategia politica.
C’è un passaggio dell’intervista, tuttavia, che non ci vede d’accordo, è quello in cui Murolo ritiene che Cava sia una città tendenzialmente di centrodestra governata dal centrosinistra. Pensiamo che in questo si sbagli, almeno in parte.
Cava non è una città di centrodestra, al contrario, è conservatrice e borghese. A Murolo di sicuro non sfuggirà la circostanza che l’attuale maggioranza di centrosinistra è sufficientemente conservatrice e borghese, nonché, come lui stesso riconosce, dignitosa, almeno esteriormente, all’apparenza, e, aggiungiamo, fino ad ora.
In conclusione, stando così le cose, Servalli e i suoi devono solo suicidarsi politicamente per essere scalzati alle prossime elezioni da uno raggruppamento alternativo.
Oddio, tutto è possibile, ma, ad oggi, di nuovo, di diverso e di migliore, non si intravede alcunché.