Cava, l’Ospedale al centro del dibattito della seduta di ieri del Consiglio comunale
Marco Galdi rilancia l’idea della Co.Fi.Ma come sede ospedaliera cavese. L’idea, che qualcuno potrebbe definire peregrina, è stata ripresentata dal consigliere comunale ed ex sindaco durante l’ultimo Consiglio che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni.
La situazione dell’Ospedale S. Maria Incoronata dell’Olmo era uno dei punti all’ordine del giorno da dibattere in assise e ampia è stata la discussione tra i consiglieri, dopo il botta e risposta mediatico e a colpi di comunicati stampa tra il gruppo dei “Responsabili per Cava” e il PD cittadino. Il gruppo politico dei Responsabili, che ha le sue espressioni in Consiglio nelle figure dei consiglieri Pasquale Senatore e Vincenzo Lamberti, ha espresso le sue perplessità in un comunicato che, in sintesi, diceva: “Dopo due anni di promesse e sbandierate vittorie solo sulla carta, l’Ospedale SS. Incoronata dell’Olmo versa in uno stato al limite della sopravvivenza per diversi servizi, senza più considerare quelli ormai persi definitivamente come la Ginecologia, la Senologia e l’endoscopia digestiva. Le voci e le promesse fatte dai vertici dell’Azienda, comparse recentemente sui giornali, parlano di “rinforzi” temporanei per l’estate, comunque non strutturali, che numericamente risulterebbero la classica goccia nell’oceano”.
Dure parole cui non è mancata la risposta del Partito Democratico che, in una nota a mezzo stampa ha ribattuto sottolineando che “il primo grande risultato, nel primo anno di Amministrazione Servalli, è stato quello di aver ottenuto che nell’atto aziendale del Ruggi d’Aragona, all’ospedale di Cava de’ Tirreni, fossero assegnati definitivamente 90 posti letto. Nessuno nega le criticità del nostro ospedale che sconta carenze croniche, il blocco dei turnover e delle assunzioni, ma nessuno può dubitare che il Santa Maria dell’Olmo è ancora li, funzionante e con solo prospettive di miglioramento”.
Marco Galdi, a sua volta, si è fatto portatore dell’idea di candidare, presso il governatore De Luca, la città di Cava a sede di un nuovo ospedale, chiedendo al parlamentino cittadino di superare tutte le diatribe in virtù di un interesse comune.
In Consiglio comunale la discussione è continuata in merito a un ordine del giorno redatto dai capigruppo e portato in assise per la votazione. Nel documento è stata fatta richiesta al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e al suo consigliere politico alla Sanità Enrico Coscioni, di avviare al più presto le procedure per il reclutamento di nuovo personale e garantire i servizi durante il periodo estivo.
E’ stato poi approvato il rendiconto di gestione di esercizio finanziario del 2016. L’assessore al bilancio, Adolfo Salsano, ha brevemente riassunto i dati tecnici in suo possesso. “Abbiamo eseditato un disavanzo tecnico di 20 milioni 800 mila euro. Lo scorso anno siamo riusciti a ridurre questo disavanzo portandolo a 19 milioni 700 mila euro e quest’anno abbiamo ulteriormente migliorato portandolo a 18 milioni 500 mila euro. E’ un trend costante che vede la sua positività nel fatto che sono state rispettate in pieno le previsioni di bilancio. Il consuntivo mostra, dati alla mano, che sono stati raggiunti tutti gli obiettivi che ci eravamo preposti per realizzare i programmi e mantenere in equilibrio il sistema patrimoniale dell’Ente”.
Salsano ha concluso il suo intervento evidenziando che l’Amministrazione si sta muovendo in direzione del recupero di “quell’enorme mole” di residui attivi del Comune.
C’è stato poi un certa sorpresa i in serata quando si è passati a discutere dei provvedimenti in ordine alla riservatezza delle comunicazioni degli organi istituzionali del Comune. Il gruppo dell’UDC, formato da Giovanni Del Vecchio, Marisa Biroccino e Gerardo Baldi, ha ritenuto che il punto, presentato dal consigliere Massimiliano Di Matteo, non potesse essere oggetto di discussione in Consiglio perché troppo vago e generico. Ne è scaturita una discussione, al termine della quale i tre componenti hanno deciso di disertare l’aula. Di Matteo ha poi preferito ritirare la richiesta dell’argomento dalla discussione consiliare. (foto Gabriele Durante)