Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani confermano che per il nostro Paese si preannuncia una nuova e complicata stagione di ingovernabilità, con conseguenti riflessi, speriamo non troppo negativi, sulla sua tenuta finanziaria ed economica.
Il Movimento Cinque Stelle, stando alla rilevazione pubblicata sul Corriere della Sera nella giornata di ieri, anche se in leggero calo, si conferma come il primo partito, anche se la coalizione teoricamente vincente, in quanto ancora non esiste, è quella di centrodestra, che supera il trenta per cento dei probabili consensi.
Il Pd, da solo, è nettamente sotto la soglia del trenta per cento, mentre gli scissionisti di D’Alema & C. sono al momento quotati nelle intenzioni di voto degli italiani al di sotto del 3% .
E il centro di Alfano e soci? Poco più del 3%.
Tradotto vuol dire che, se più o meno questi saranno poi i voti reali che usciranno prossimamente dalle urne delle elezioni politiche, l’ingovernabilità regnerà sovrana nel nostro Paese.
In altre parole, mala tempora currunt.
Un motivo in più, quindi, per addivenire ad una nuova legge elettorale che armonizzi innanzi tutto il sistema elettorale delle due camere e soprattutto che, nel limite del possibile, cerchi di limitare il processo in atto di polverizzazione del voto e quindi della rappresentatività politica.
La speranza è l’ultima a morire, è vero, tuttavia, è scontato che le forze politiche non troveranno tanto facilmente l’accordo necessario per redigere una nuova legge elettorale adeguata alla bisogna, e alla fine, se proprio ci arriveranno, c’è il rischio che venga fuori un papocchio, in quanto ognuna di loro tenterà di acconciarsela nel migliore dei modi possibili ai propri interessi di bottega.
Questo scenario politico, purtroppo, è la più immediata e diretta conseguenza del risultato referendario dello scorso dicembre e del disastroso fallimento dell’ambizioso ma anche temerario e pasticciato progetto politico renziano. Insomma, in un modo o nell’altro, ci siamo ficcati o, meglio, siamo stati costretti a ficcarci in un buco nero da cui sembra assai difficile uscircene in modo poco doloroso.
Stiamo a vedere cosa riuscirà a tirar fuori dal cilindro questa classe politica non solo scadente, inadeguata e sguaiata, ma soprattutto incapace di vedere oltre il proprio naso e il proprio orticello.
La politica, in fondo, è la capacità di guardare, preparare, prevedere, progettare il futuro. La nostra attuale classe politica, purtroppo, nel suo insieme non riesce a vivere, nel senso di capire e leggere il presente, figurarsi di immaginare e disegnare il futuro!
C’è poco da illudersi, in conclusione.
La signora Roosevelt, la first lady Eleanor, ebbe a dire che “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
Purtroppo, i sogni dei nostri politici, per noi sono quasi sempre degli incubi.
15.04.2017 – By Nino Maiorino – Ben detto, condivido. Auguri.