LA FINESTRA SUL CORTILE I personaggi in cerca di autore del sindaco Servalli
Il trionfo dell’inefficienza è il titolo, molto incisivo ed immediato, di un post con cui l’altro giorno l’ex sindaco e attuale consigliere Marco Galdi ha reso noto attraverso i social un episodio che vede protagonisti gli attuali inquilini del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, e dal quale l’Amministrazione comunale ne esce davvero male.
Galdi ha raccontato che da tempo era stato programmato e autorizzato per domani, sabato, uno degli incontri del corso di formazione politica diretto da Marcello Murolo e in cui lui stesso doveva tenere una lezione da svolgere nell’Aula consiliare alle 9,30 del mattino.
Qualche giorno fa, narra ancora Galdi, il consigliere comunale Antonio Palumbo lo aveva informato che, sempre sabato mattina, nell’Aula consiliare, ci sarebbe stata una importante manifestazione, con la presenza, tra gli altri, di due cardinali. Fatto sta che, per evitare concomitanze, il direttore Murolo si era visto costretto a rinviare la lezione programmata. Un gesto di cortesia e di opportunità che sanava una svista, un’antipatica e disdicevole sovrapposizione di eventi nello stesso palazzo, anzi, nella stessa aula.
Un fatto del genere non dovrebbe succedere, ma può accadere. D’altra parte, e non solo al Comune di Cava de’ Tirreni, succede pure di peggio, quindi…
La storia narrata da Galdi, però, non finisce qui. Anzi, magari finisse qui, perché poi prende una piega davvero incredibile tanto da diventare inverosimile.
Il colmo è che, sempre sabato prossimo, sempre di mattina, sempre nell’Aula consiliare di Palazzo di Città, è programmata anche la presentazione di un libro. E Galdi lo scopre in modo fortuito e anche rocambolesco, in quanto gli viene recapito l’invito a presenziare alla presentazione del libro in questione.
Per farla breve, tre eventi programmati nelle stesse ore dello stesso giorno nella stessa aula consiliare. Una combinazione perfetta. E’ difficile per davvero riuscire ad azzeccare un terno del genere. E, ci spiace dirlo, anche una simile figura.
Che Galdi si chieda, chiudendo il suo post, se sia tanto difficile tenere un’agenda sulla quale annotare date e ambienti dove si tengono le diverse manifestazioni a Palazzo di Città, è davvero il minimo sindacale. E la risposta è banale: no, è assolutamente elementare. Lo può fare persino un analfabeta.
Certo, ci sono nella gestione della cosa pubblica faccende assai più vitali e importanti di quanto denunciato da Galdi. Tuttavia, se un’Amministrazione comunale non riesce nemmeno a programmare l’utilizzo corretto delle sale, è lecito dubitare sulla sua capacità di gestire questioni più complesse e rilevanti.
D’altro canto, il sindaco Servalli si è dotato di uno staff particolarmente affollato. Possibile mai che non ci sia tra gli staffisti almeno qualcuno capace e un po’ volenteroso per curare il coordinamento di un servizio così semplice? E’ il minimo, d’altronde, che si possa pretendere da uno staff del sindaco.
Non abbiamo motivo per dubitare sulle qualità umane più che politiche e amministrative del sindaco Servalli, persona squisita e degna di stima e considerazione. Resta il fatto, però, che in capo a lui è la responsabilità per essersi circondato di una squadra che nel complesso lascia molto a desiderare. Ci spiace ripeterci, ma è sotto gli occhi di tutti che si parte dagli assessori, quasi tutti modesti e inadeguati, e lo stesso vale per lo staff, dove qualcuno non si degna nemmeno di rispondere a telefono ai cittadini o a noi giornalisti forse perché troppo intento in tutt’altre faccende. E le nomine negli enti e società partecipate? Spesso il sindaco Servalli ci ha regalato dei personaggi in cerca di autore che è meglio lasciar perdere e non andare oltre in considerazioni più stringenti e maliziose.
Eppure nel centrosinistra metelliano non è che non ci fossero, anzi, non ci siano persone di qualità da poter essere utilizzate nella gestione della cosa pubblica. Ce ne sono, eccome. Qualcuno anche meno giovane, è vero, ma comunque con un bagaglio di esperienza politica e professionale di almeno qualche tacca superiore agli attuali componenti della squadra messa in campo da Servalli.
Spiace dirlo, ma questa Amministrazione comunale, che con la sua linea verde aveva suscitato speranze e simpatie, delude ogni giorno di più e lo spettacolo della distribuzione a go go delle deleghe ai consiglieri comunali è un altro negativo segnale di un fallimento politico-amministrativo ormai annunciato.
Spiace dirlo anche perché è forte il timore, speriamo infondato, che il dopo-Servalli potrebbe riservarci qualcosa di peggio piuttosto che di meglio.
Certo, i numeri in Consiglio ci sono e alternative politiche appena appena decenti in città non si vedono. Al sindaco Servalli, però, è legittimo chiedergli: vuole continuare a vivere di rendita in questa splendida mediocrità oppure tentare di alzare l’asticella della qualità politico-amministrativa?
Un’ultima annotazione. Servalli non ha bisogno di consigli, anzi, è talmente scafato che può essere lui a darne. Ci permettiamo, però, di porre alla sua attenzione una modesta riflessione: il potere come la gloria è effimero, sempre. Oggi c’è, domani sfuma. E’ rapido a venir meno, più di quanto la neve si sciolga al sole. Quando poi si fonda sui numeri, sulla quantità e non sulla qualità, i pericoli di una rovinosa decadenza sono davvero dietro l’angolo più di quanto non si immagini.
Questo per dire a Servalli che prima dà una resettata alla sua squadra di collaboratori e una scossa alla sua Amministrazione, più ha la possibilità di restare in positivo nella storia politica cittadina.
In conclusione, caro sindaco Servalli, è sempre troppo tardi per darsi una mossa. (foto Gaetano Guida)
7.04.2017 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, ho una esperienza diretta di tutto ciò, e le disfunzioni non dipendono dal Sindaco (anche all’epoca del Sindaco Galdi e dei precedenti si verificavano gli stessi accavallamenti) ma dalla sua Segreteria, la quale, a sua volta, è condizionata da altri uffici o amministratori che, talvolta, organizzano o autorizzano attività e/o spettacoli presso i locali del Comune senza assicurarsi, preventivamente, della disponibilità degli stessi. Anche da questo, comunque, si deduce come funziona (male) la macchina amministrativa comunale.