Cava, “Nessuno tocchi fra Gigino”: stasera l’attesa assemblea a S. Francesco
Nessuno tocchi Gigino. Adunata straordinaria per impedirne la partenza e l’allontanamento dal “suo” santuario. La convocazione straordinaria è stata fatta da Carmelo Bisogno, il priore dell’Arciconfraternita della Santissima Concezione di Cava de’ Tirreni, per questa sera alle ore 19,30 al convento francescano, e pare che in centinaia siano intenzionati a parteciparvi.
La decisione è stata presa dal priore dopo la notizia, giunta in questi giorni, dell’accettazione della richiesta del frate francescano di andare a continuare la sua opera caritatevole nella Basilica di Sant’Antonio al Laterano di Roma. “Confido in voi tutti”, è stato il suo accorato appello “Non può partire colui che ha portato il nome di Cava in tutt’Italia”.
Alla chiamata ha risposto prontamente padre Luigi Petrone, il quale, attraverso i social, ha così espresso il suo pensiero: “Mi avete chiesto chiarezza sulla mia scelta di fare esperienza a Roma e andare via. Farò nomi di truffatori, lettere etc.”, ha affermato in maniera sibillina, “Credo che sia venuto il momento, anche i frati faranno chiarezza per evitare tanti dispiaceri”.
Si preannuncia, dunque, un incontro infuocato stasera. Tantissime sono state le manifestazioni di solidarietà per Fra’ Gigino, tanti devoti cavesi e non solo che lo hanno implorato di non lasciare il convento e continuare la sua opera meritoria. Grande dispiacere e sgomento negli animi dei fedeli, turbamenti che si mescolano a risentimenti nei confronti di chi possa essere stato l’artefice di tale presa di posizione.
In città il chiacchiericcio è fitto ed ha preso di mira anche la classe politica locale. Non è pensiero di pochi, infatti, che se il frate abbia preso tale decisione è stato anche a causa dei dissidi e delle incomprensioni con l’Amministrazione comunale che, a detta di molti, non è venuta incontro in diverse occasioni alle richieste organizzative di padre Gigino. Ma l’ipotesi più accreditata è quella di screzi con i vertici della Provincia Religiosa Salernitano-Lucana.
Ma come ha reagito il mondo politico metelliano a tale notizia?
Siamo andati a chiedere ad alcuni esponenti della classe politica locale di esprimere la loro opinione in merito.
“Preferisco non esprimermi nel merito della questione, per evitare fraintendimenti”, sono state le laconiche parole del sindaco Vincenzo Servalli.
Più aperto a un confronto, invece, l’assessore Enrico Polichetti che si è lasciato andare a ricordi personali che lo legano a padre Gigino: “Sono dispiaciuto per la decisione che ha preso di andare via. Lo conosco da tanto tempo, da quando ero piccolo e mia madre montava la sua bancarella di giocattoli dinanzi al santuario per le feste di Sant’Antonio e San Francesco. Si era creato un rapporto di affetto e di stima che è sempre rimasto immutato, anche quando in seguito vi sono state delle controversie”.
Circa le imputazioni all’Amministrazione comunale di aver giocato un ruolo nella decisione del francescano, ha negato con fermezza: “Non vi è alcuna attinenza tra le due cose, è una sua scelta e sono certo che ha le sue motivazioni per farlo. Da cavese non posso che augurarmi che valuti bene le cose, ma posso assicurare che la politica non c’entra nulla. Anzi, siamo sempre stati, e sono stato, aperti al dialogo e disponibili a recepire le proposte del convento quando le abbiamo ritenute giuste e in linea con gli obiettivi dell’Amministrazione. Un episodio in tal senso è stata la decisione inerente la fermata dei bus durante il periodo natalizio; abbiamo ascoltato i frati francescani e fatto arrivare disabili e anziani al convento senza creare disagi”.
“Parteciperò sicuramente alla riunione di domani sera organizzata dal priore”. Così ci ha detto il consigliere Vincenzo Lamberti, dando contezza del suo appoggio all’iniziativa. “Spero tanto che padre Luigi resti a Cava per continuare il suo dinamico e fattivo operato, il quale ha edificato, migliorato e ravvivato negli anni, non solo la comunità francescana, ma anche la comunità cavese”.
Molto equilibrato e tendente a placare ogni eventuale polemica è stato il discorso del prof. Armando Lamberti. “Bisogna comprendere quanto è accaduto e quello che sta accadendo, che ha determinato la situazione sulla quale la città si sta interrogando. Io penso”, ha sentenziato il prof. Lamberti, “Che bisogna dimostrare capacità di ascolto e di dialogo nei confronti di padre Luigi. La città non si deve dividere su una problematica che merita un approfondimento in un clima di grande serenità e rispetto di tutte le parti in campo”. “Esorto tutti”, sono state le sue parole conclusive, “Ad evitare inutili e dannose speculazioni e strumentalizzazioni, di cui la città non ha bisogno, su una vicenda che va compresa sotto il profilo umano”.
Dalle dichiarazioni riportate si evince che la notizia ha fatto, inevitabilmente, un grande clamore e che tutti attendono, con circospezione di vederne l’esito. L’annuncio della probabile partenza di padre Luigi Petrone non ha spaccato la città, ma, sicuramente, l’ha profondamente scossa. (foto Gabriele Durante)