Si è conclusa con successo la seconda edizione del Festival “Dante Senza Frontiere”, organizzato al Convitto Nazionale di Salerno dai professori Pina Basile, Presidente della Società Dante Alighieri di Salerno, e Massimo Arcangeli, docente di Linguistica dell’Università di Cagliari, che, ancora una volta hanno saputo far emergere la straordinaria modernità di Dante. Tanti i giovani delle scuole salernitane presenti salutati dalla Dirigente Scolastica del “Convitto Nazionale”, la dottoressa Virginia Loddo , che ha sottolineato l’importanza della manifestazione:” La tematica di questo Festival ci invita ad ampliare il concetto di umanità, oltre le frontiere appunto, conservando le nostre radici culturali. Dante è più che mai attuale. Non appartiene solo al passato, ma al presente e ancor più al futuro ”.
Il Commissario Straordinario del Convitto Nazionale, il professor Pasquale Cuofano, ha ricordato la storia dell’Istituto: ” Che appartiene alla città di Salerno e a tutto il territorio”. Il professor Francesco D’Episcopo, ha spiegato che Dante è stato il fondatore della teologia dei poeti:” Egli rivendica il sublime valore della poesia, che può essere equiparata alla teologia, quando, nel Medioevo, la poesia non era molto considerata. Grazie all’elaborazione teorica degli umanisti, attraverso Dante, la poesia finalmente diventa un’arte assoluta”. Il professor Giuseppe Lauriello, medico – poeta e storico della medicina, ha spiegato in modo scientifico il significato del suggestivo verso dell’ottavo Canto del Purgatorio:” Era già l’ora che volge al desio” ricordando anche le grandi cognizioni mediche di Dante:” Utilizza spesso termini scientifici e medici nella Divina Commedia”.
Il dottor Ernesto Maria Pisacane, pronipote dell’eroe risorgimentale Carlo Pisacane, ha ricordato che il suo avo, come Dante, fu esule: ” A Parigi e a Londra perché aveva partecipato ai moti rivoluzionari”. L
a professoressa Pina Basile, che nel suo libro “ La Divina Commedia in dialetto calabrese”, ha curato un manoscritto dell’800 di Salvatore Scervini, ha letto e commentato alcuni versi di Dante in dialetto calabrese durante l’entusiasmante lezione-spettacolo elaborata dal professor Franco Salerno che ha sviluppato un’analisi testuale di alcuni passi del V canto dantesco presentandoli come una serie di flash cinematografici, inscrivendo il suo intervento nel solco della comunicazione 3.0. Il Maestro Ugo Maiorano, icona della musica folk a livello internazionale, con la sua voce e la sua tammorra ha proposto un repertorio di canzoni popolari calabresi, accompagnato alla chitarra da Francesco Avallone. La giovane Anna Dello Iacono della compagnia teatrale “La Nave dei Folli” del Liceo Classico Tito Lucrezio Caro di Sarno, ha interpretato con passione Francesca da Rimini. L’attrice Pina Russo ha recitato un suo originale e ironico componimento: ” Una gita avventurosa” che ha virtualmente fatto viaggiare il pubblico, con Dante, su un treno immaginario. Presente anche il più giovane socio della “Società Dante Alighieri”, il piccolo Francesco Gatto, lontano parente di Alfonso Gatto, che frequenta la IV elementare a Guidonia, in provincia di Roma, che ha recitato i primi versi del I Canto dell’Inferno. Gli studenti dell’Istituto Tecnico Genovesi, coordinati dalla professoressa Annamaria Alfano, hanno recitato i versi del III Canto dell’Inferno.
Gli studenti del Liceo “Alfano I”, coordinati dalla professoressa Anna Procida, hanno letto alcuni versi di Dante in francese, spagnolo, arabo e tedesco. I danzatori dell’Associazione “Il Contrapasso” diretta dalla professoressa Lella Lembo, che indossavano costumi medievali, hanno proposto alcune danze originali del 400 e del 500.
Le conclusioni sono state affidate al professor Massimo Arcangeli che ha ricordato che nel 2021 si celebrerà il settecentenario della morte di Dante e annunciato che il Festival sarà proposto anche il prossimo anno:” E’ importante tenere vivo un testo universale qual è “La Divina Commedia”. In questi tre giorni gli studenti di varie scuole hanno avuto la capacità di reinventarsi ogni volta un nuovo Dante”.
Un banchetto medievale è stato offerto dal Convitto Nazionale con figuranti dell’Istituto in costume d’epoca e con le musiche medievali eseguite al violino e alla chitarra da Ilario Ruopolo e Aniello Chierchia dell’Associazione Cameristi Campani.