LA FINESTRA SUL CORTILE Servalli e le prove generali di suicidio politico
Gli incontri con la stampa di fine anno, da un punto di vista giornalistico e politico dicono poco o niente. Per dirla tutta, sono quasi sempre inutili eventi salottieri che inevitabilmente producono due effetti: la perdita di tempo per chi vi partecipa e lo sfoggio compiaciuto di quanto realizzato da parte del capo dell’istituzione ospitante.
Non è sfuggita a questa sorte neanche l’incontro tenuto ieri a Palazzo di Città dal sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli. La narrazione del sindaco metelliano è stata, a quanto pare, eccellente e puntuale sulle cose che egli presume siano state realizzate, del tutto carente, invece, sul versante delle questioni e criticità presenti sul tappeto. Non è questa, però, ripetiamo, una novità e, del resto, il clima natalizio, anche in ragione delle luci e del maestoso albero che ci ritroviamo, sconsigliava e sconsiglia di sottilizzare e polemizzare.
C’è, piuttosto, da rimarcare come il Sindaco abbia elogiato ancora una volta oltre misura il suo assessore ai grandi eventi Enrico Polichetti. A lui Servalli attribuisce oramai una dimensione nazionale come organizzatore di manifestazioni di un livello che vanno ben oltre l’ambito cittadino, provinciale e finanche regionale.
Accipicchia, verrebbe da dire, allora abbiamo visto giusto e non esagerato nel sostenere, in più di un’occasione, che questa stagione amministrativa sarà ricordata dai cavesi come quella di Polichetti (e non di Servalli) e che in prospettiva il nostro ha le carte in regola per succedere all’attuale primo cittadino. La conferma, in fondo, viene dalla fonte politica cittadina più autorevole: il sindaco Servalli.
L’unica vera notizia emersa dall’incontro di ieri, però, è la minaccia di siluramento dell’assessore Paola Moschillo per colpire il coniuge e consigliere comunale Giovanni Del Vecchio, nonché il partito di cui fanno parte, l’Udc. Oddio, questa una novità vera e proprio non è, nel senso che da un po’ si sapeva dei contrasti tra Pd di Servalli e Udc di Del Vecchio, ma ieri c’è stata l’ufficializzazione di questa diversità di vedute.
I motivi del contendere sono le elezioni provinciali. L’Udc metelliano appoggerà un proprio candidato, non cavese, e non sosterrà la candidatura del sindaco Servalli.
In tutta onestà, se queste sono le ragioni di contrasto, riesce difficile capire l’accanirsi di Servalli nel pretendere l’appoggio di Del Vecchio e degli altri consiglieri comunali dell’Udc. Non si è mai visto che un partito di maggioranza debba per forza appoggiare il sindaco di un altro partito. La pretesa e la minaccia del sindaco Servalli sembrano del tutto fuori luogo e spropositate.
Ciò forse vuol dire che Servalli, persona finora molto equilibrata e mite, è mal consigliato o è costretto a fare la voce grossa (cosa che non è nel suo stile) o comincia ad essere affetto anch’egli dal delirio di onnipotenza con tendenza al priapismo politico di tipo deluchiano. Oppure, molto più probabilmente, le ragioni del contendere sono ben altre, magari di spartizione di poltrone.
Staremo a vedere, di certo però far saltare un assessore per ragioni di contrasto politico, e non per una valutazione circa la qualità dell’apporto amministrativo, non depone affatto positivamente. A maggior ragione quando, al di là delle belle parole avute nell’incontro di ieri per tutti i suoi assessori, l’intera Giunta comunale avrebbe bisogno di un’energica resettata.
Un dato resta in ogni caso indiscutibile: l’attuale Amministrazione comunale potrà venir meno solo per autodistruzione non certo per fattori esterni, in ragione di un’opposizione fiacca e divisa. Questo potrebbe pure spingere Servalli ad osare, a mostrare un piglio imperioso, insomma, a far venire fuori l’agnello mannaro che è in lui. Potrebbe, in conclusione, accarezzare l’idea e magari mettere in atto di cacciare dalla Giunta la Moschillo e dalla maggioranza Del Vecchio e i suoi. In una parola, Servalli potrebbe essere tentato di assaporare il brivido di quella che potrebbe rivelarsi una sorta di prova generale del possibile suicidio politico suo e della sua Amministrazione.
Tutto può essere. L’impressione, però, è che il sindaco Servalli non andrà oltre le minacce, a meno che l’ordine di tagliare la testa all’assessore Moschillo non arrivi da Salerno.
Si accettano scommesse.