Cittadella (PD). Nella pianura padovana battuta dall’uggioso autunno del Norditalia si infrangono le illusioni granata di centrare finalmente una vittoria in trasferta. Campo pesante, il Tombolato di Cittadella, e squadra avversaria pimpante con la leggerezza della neopromossa cui va tutto per il verso giusto, ma la Salernitana, leggasi Sannino, ci mette molto del suo.
Cronaca. Confermati dieci undicesimi della formazione che ha pareggiato con il Pisa, il solo Odjer in campo dall’inizio al posto di Donnarumma; anche il modulo è confermato, canonico 3-5-2, ma atteggiamento più prudente. Partono bene i padroni di casa che provano a tenere palla e a fare il match anche se la prima vera occasione da goal è della Salernitana. Un imperioso colpo di testa di Coda, al 26’, trova pronto l’estremo difensore Alfonso. Portiere di scuola Inter che si esalterà per il resto della contesa. La partita sembra scivolare via senza grandi sussulti ma ci pensano i Granata a complicarsi la vita. È il turno di Tuia, col benestare del severo, ma preciso arbitro, sig. Nasca di Bari, a dare la svolta al match.
Nell’arco di sei minuti il centrale romano si fa ammonire due volte e lascia i suoi compagni in inferiorità numerica. Sugli sviluppi della punizione, dopo il secondo giallo, per un’incomprensione tra Terracciano e Perico nasce anche il goal. Lesto Litteri a colpire a porta completamente sguarnita. E per l’ennesima volta si sostanzia la dura legge dell’ex.
Ad inizio ripresa Donnarumma sostituisce Odjer e la Salernitana ci prova subito con Rosina che viene contrato da Pasa. Il Cittadella non si scompone e colpisce ancora. Le maglie della difesa granata sono più larghe del solito, per Chiaretti è facile servire Litteri che dopo una finta su Perico colpisce per la seconda volta. La Salernitana ci prova in ogni modo nei limiti oggettivi dell’inferiorità numerica. Coda e Donnarumma impensieriscono l’estremo difensore di casa che si rivela un baluardo insuperabile. È invece il Cittadella ad andare più vicino al terzo goal colpendo il palo con Salvi dopo una respinta di Terracciano su tiro di Iori. Niente altro da registrare, finisce 2-0.
La nota. Il calcio è lo sport dei dettagli, determinanti ai fini del risultato e spesso incidono sul destino della stagione. La strepitosa parata di Alfonso sul colpo di testa di Coda da una parte e le sciocchezze di Tuia e Perico dall’altra. Il senso e la sintesi beffarda della gara è tutta lì. Il resto è contorno di un equilibrio rotto irrimediabilmente e di una storia già scritta.
Encomiabile l’impegno granata di salvare la faccia provando a riaprire la gara ma fa riflettere che la Salernitana ci abbia provato maggiormente con l’uomo in meno che non in parità numerica. Alla tredicesima giornata 2 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte. Il discorso è semplice: la squadra o l’allenatore sono stati sopravvalutati. O addirittura sopravvalutati l’una e l’altro. Se così fosse occorrerebbe presto porre rimedio.
Sala Stampa. “L’episodio dell’espulsione di Tuia ha sicuramente condizionato la partita. – così Sannino in sala stampa – Il rammarico più grande è tornare a casa con una sconfitta dopo che nel secondo tempo abbiamo avuto diverse occasioni per pareggiare. Nel complesso la squadra ha fatto abbastanza bene, considerando anche il fatto che di fronte avevamo un avversario di tutto rispetto come il Cittadella, che finora in casa aveva sempre fatto la partita mentre oggi ha sofferto molto. Siamo molto amareggiati – ha concluso il mister – Sin dal primo giorno in cui sono arrivato a Salerno sapevo che questa è una piazza molto esigente, ma non mi spaventa la pressione. La squadra deve continuare a lavorare come sta facendo, dopodiché i risultati arriveranno sicuramente”.
Sannino rivedrà con calma la gara e sicuramente apporterà i correttivi del caso perché il tempo sta davvero scadendo, non possono soddisfare questi risultati, la classifica è davvero brutta. Domenica contro la Ternana all’Arechi una sola opzione: vittoria.