LA FINESTRA SUL CORTILE Consorzio di Bacino e Metellia, a quando il matrimonio?
Nel corso della seduta del Consiglio comunale di ieri, l’ex sindaco e attuale consigliere di opposizione Marco Galdi ha chiesto conto e ragione all’Amministrazione comunale metelliana circa la fusione tra il Consorzio di Bacino Salerno 1, da anni guidato da un commissario liquidatore, l’avvocato cavese Fabio Siani. C’è di più, però. Il consigliere Galdi ha anche reso noto che il Consorzio dallo scorso mese di agosto non ha più l’autorizzazione per continuare a svolgere il suo servizio e ha potuto continuare a farlo solo grazie ad un’ordinanza sindacale e sino alla fine del prossimo mese di novembre. E che, aggiungiamo noi, può essere prorogata una sola volta, ovvero fino a tutto il prossimo mese di febbraio.
La situazione per il Consorzio è quindi molto delicata e in evoluzione.
Da un po’, come si ricorderà, si parla, anzi, a questo punto si favoleggia, di questo trasferimento delle funzioni e dei lavoratori del Consorzio di Bacino nella Metellia. Marco Galdi, in proposito, già da sindaco si era fortemente attivato per arrivare a questo risultato anche perché, come ha ribadito ieri in Consiglio, l’accorpamento porterebbe a qualcosa come 700 mila euro di risparmi, con una ricaduta positiva sulle bollette recapitate ai contribuenti cavesi.
Al di là di quello che nell’immediato e in prospettiva sarà l’ammontare dell’effettivo risparmio, appare evidente la necessità -per motivi di efficientamento dell’intero servizio di raccolta dei rifiuti ma anche, ovviamente, per eliminare sprechi e sovrapposizioni- di addivenire a questo accorpamento. E prima lo si fa, meglio è. Per tutti. Per i lavoratori. Per i cittadini cavesi.
L’Amministrazione comunale metelliana, stando a quanto dichiarato in Consiglio ieri, è più che favorevole al trasferimento delle funzioni e dei lavoratori del Consorzio a Metellia, ma non intende farsi interamente carico delle figure dirigenziali. Insomma, sì ai lavoratori ma non a tutti i colletti bianchi per evidenti ragioni di bilancio. Una posizione più che comprensibile considerato che più lievitano i costi del servizio di raccolta dei rifiuti, maggiormente protestano i contribuenti costretti a pagare bollette sempre più salate.
La notizia data in Consiglio comunale da Marco Galdi, ovvero l’assenza di autorizzazione per svolgere il servizio di raccolta da parte del Consorzio, apre però nuovi scenari.
Il sindaco metelliano Vincenzo Servalli ha, infatti, ora davanti a se due opzioni.
La prima, ovviamente, è quella di dare un’altra proroga al Consorzio in attesa, non oltre fine febbraio, che quest’ultimo riceva il rinnovo dell’autorizzazione ad effettuare il servizio. In questo caso, tutto resterebbe fermo per altri tre mesi nella speranza che il Consorzio si metta in regola o che si arrivi a sciogliere nel frattempo il nodo dell’accorpamento. Se nessuna di queste due ipotesi si verificherà, si creerà una situazione delicata ed esplosiva: il Consorzio non potrebbe svolgere l’attività e i suoi lavoratori in qualche modo dovrebbero essere ricollocati, ovviamente alla Metellia che, di fatto, sarebbe chiamata ad assicurare il servizio ora fornito dal Consorzio.
La seconda, più coraggiosa e decisionista, è quella di non rinnovare per altri tre mesi l’ordinanza contingibile ed urgente con cui il Consorzio è stato autorizzato ad effettuare ancora il servizio di raccolta sul territorio comunale cavese. Questo significherebbe affidare dal prossimo dicembre l’intero servizio di raccolta dei rifiuti sul territorio metelliano a Metellia che, giocoforza, dovrà assumere i lavoratori del Consorzio occorrenti per lo svolgimento del servizio, ma non necessariamente, tutti o in parte, i quadri dirigenti, i quali dovranno, in ogni caso, essere collocati nell’ente d’ambito, come del resto da tempo eccepisce il Comune metelliano. In termini pratici, giocare di anticipo. Per farla breve, arrivare di fatto ad un accorpamento, ma dove è Metellia, quindi il Comune di Cava de’ Tirreni, a dettare le condizioni.
E’, quest’ultima, un’ipotesi di lavoro che difficilmente il sindaco Servalli prenderà in considerazione. Non è solo questione di assumere una decisione forte, che potrebbe anche innescare scontri e polemiche, ma c’è da considerare che sono in gioco anche equilibri politici che, sussurrano i bene informati, vanno ben oltre la maggioranza e le stesse mura cittadine. In altre parole, “ubi major minor cessat”, ma dove il “maior” non sono i cittadini cavesi.
In conclusione, l’impressione è che questa fusione tra Consorzio e Metellia forse alla fine ci sarà, ma alle calende greche o quasi. Nel frattempo, continuerà la messinscena della politica che, al solito, preferisce sfogliare la margherita piuttosto che decidere e assumersi delle responsabilità negli interesse dei governati.
Questo, ovviamente, con buona pace dei contribuenti metelliani.