Salerno, il Regno delle Due Sicilie raccontato da Nicola Forte al Rotary
“Nel 1860, quando ci fu l’Unità d’Italia, il Regno delle Due Sicilie possedeva 445 milioni di lire – oro. Il Piemonte ne possedeva 27. A Milano il primo ingegnere si è laureato solo nel 1864. Noi, nel “Regno delle Due Sicilie”, avevamo ingegneri che studiavano le prime gallerie e i primi ponti sospesi già da sessant’anni. A Codola, nei pressi di Salerno, fu realizzata la prima galleria al mondo. Questo a conferma di come il Sud abbia dato il suo immenso contributo all’Unità d’Italia, non solo in termini di morti del brigantaggio, ossia di giovani che non volevano perdere i confini di un territorio nato sei secoli prima, ma anche in termini di economia , industria, scienza e politica”.
Lo ha affermato, con impeto ed orgoglio di meridionalista convinto, il dottor Nicola Forte, che ha raccontato alcuni aspetti poco conosciuti della storia del Sud Italia, tratti dal suo libro: “Viaggio nella memoria persa del Regno delle due Sicilie: Le storie, i fatti, i fattarielli”, durante la conviviale, a lui dedicata, organizzata al Grand Hotel Salerno, dal Presidente del Club Rotary Salerno Est, l’ingegner Achille Parisi: “Per conoscere la verità sull’occupazione del Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia sollecitati dagli inglesi che volevano un ponte sul Mediterraneo. L’azione costante di Nicola Forte mira al recupero e alla valorizzazione della storia e delle tradizioni del “Regno delle Due Sicilie”. Forte che s’interessa di Comunicazione Pubblicitaria Innovativa, pubblica anche la rivista mensile “Napoli Eventi”.
E’ un grande appassionato di storia, soprattutto di quella di un Sud dimenticato: ” La storia di un Sud imprenditoriale, industriale che è stato depauperato”. L’economista napoletano ha ricordato che i confini del Regno delle Due Sicilie arrivavano fino ad Amatrice: ” La “amatriciana” fu inventata per la venuta di Ferdinando II in visita in quei territori”. Secondo quanto affermato dal dottor Forte, si è voluto far dimenticare la nostra vera storia:” Si è voluto cancellare il momento di efficienza del Meridione per inculcare negli italiani un concetto quasi di disprezzo per il proprio passato. Si è cominciato a diffamare sistematicamente, nei libri di storia, nei vocabolari, sin dalle scuole elementari, un momento di storia importante, fondamentale di un Meridione che si affacciava come secondo o terzo stato nell’orizzonte mondiale nell’ambito del mercantilismo e dell’industria.
Sul vocabolario della lingua italiana oggi alla parola “borbonico” si associano aggettivi come retrogrado, antiquato Quest’operazione è riuscita perfettamente e lo dimostra il fatto che ancora oggi, nel 2016, abbiamo solo l’8 % di autostrade nel Sud Italia. C’è stata una sorta di colonizzazione, non solo industriale, ma anche politica e sociale. Bisogna far conoscere ai ragazzi la nostra vera storia in modo che possano acquisire una nuova coscienza civile, un’identità e l’orgoglio dell’appartenenza, di essere meridionali, che potrebbe spingerli a costruire sul nostro territorio”.
Forte ha parlato anche di Garibaldi:” E’ stato lo strumento di un sistema imperialistico che aveva bisogno, per essere tale, della polvere da sparo e il più grande giacimento di zolfo al mondo era la Sicilia che non voleva concedere la totale estrazione agli inglesi. Lo stesso Garibaldi in una lettera scritta a Menotti dice: ” Se solo avessi saputo quello che ho causato sbarcando in Sicilia non lo avrei mai fatto”. Nicola Forte ha parlato anche del campo di concentramento di Fenestrelle dove migliaia di napoletani vennero deportati e dove trovarono la morte.
“Molte strade del Sud sono dedicate ai Fratelli Bandiera, a Cavour e a Garibaldi, ma sono poche quelle dedicate ai nostri eroi, alla nostra gente del Sud”.
Forte ha ricordato alcuni dei tanti primati del Regno delle Due Sicilie:” Nel 1231 La Scuola Medica Salernitana, prima università di medicina in Occidente; nell’anno 1000 circa Trotula de Ruggiero, fu la prima donna medico della storia; nel 1522 abbiamo l’ospedale degli Incurabili, il primo ospedale moderno al mondo; nel 1737 si realizza la costruzione del Teatro San Carlo di Napoli, il più antico teatro d’Opera al mondo; nel 1751 abbiamo il primo esempio di Welfare State, il Real Albergo dei Poveri; nel 1754 la prima cattedra di Economia al mondo; nel 1762 viene realizzato il Cimitero delle 366 fosse, primo cimitero per i poveri; nel 1770-1771 abbiamo le Reali ferriere ed Officine di Mongiana; nel 1781 il primo Codice Marittimo al mondo; nel 1783 abbiamo la prima fabbrica di navi in Italia, il Cantiere di Castellammare di Stabia; nel 1783 il primo regolamento antisismico d’Europa; nel 1801 abbiamo il primo Museo mineralogico d’Italia; nel 1813 abbiamo il primo ospedale psichiatrico d’Italia; nel 1818 viene costruito il primo piroscafo del Mediterraneo, il “Ferdinando I”; nel 1819 nasce il primo osservatorio astronomico italiano a Capodimonte; nel 1832 viene costruito il primo ponte sospeso, il ponte sul Garigliano; nel 1839 viene inaugurata la prima ferrovia d’Italia, la Napoli-Portici; nel 1839 abbiamo la prima illuminazione a gas in una città italiana, terza dopo Parigi e Londra; nel 1840, a Petrarsa, abbiamo la prima fabbrica di locomotive d’Italia; nel 1841 viene creato il primo centro vulcanologico del mondo; nel 1853 viene costruita la prima nave a vapore d’Italia, la “Sicilia”; nel 1860 Napoli è la prima città d’Italia per numero di Teatri”.