A settembre giù la fiducia dei consumatori, cresce quella delle imprese
Il clima di fiducia dei consumatori peggiora per il secondo mese consecutivo, passando da 109,1 punti a 108,7. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese, invece, registra un aumento da 99,5 punti a 101, sui livelli dello scorso giugno.
A settembre 2016 il clima di fiducia dei consumatori peggiora per il secondo mese consecutivo, passando da 109,1 punti a 108,7. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese invece, rileva l’Istat, registra un aumento da 99,5 punti a 101, attestandosi sui livelli dello scorso giugno.
Il miglioramento è diffuso alle aziende di tutti i settori a partire dal commercio al dettaglio. Tra le componenti del clima di fiducia dei consumatori, quella personale e quella corrente diminuiscono, mentre il clima economico e quello futuro tornano a crescere.I giudizi dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese registrano un miglioramento mentre le aspettative si confermano in discesa per il quinto mese consecutivo. Sia i giudizi sull’andamento dei prezzi nei passati 12 mesi sia le attese per i prossimi 12 mesi registrano un aumento.
Migliorano, inoltre, le aspettative sulla disoccupazione. Con riferimento alle imprese, l’indice della fiducia nel commercio al dettaglio sale da 97,4 a 102, nella manifattura da
101,1 a 101,9, nelle costruzioni da 123,5 a 125,3 e nei servizi di mercato da 102,5 a 103,7. Nel comparto manifatturiero, in particolare, migliorano i giudizi sugli ordini mentre peggiorano le attese sulla produzione per il secondo mese consecutivo. I giudizi sulle scorte rimangono stabili.
Nelle costruzioni migliorano sia i giudizi sugli ordini e piani di costruzione sia le attese sull’occupazione. Nei servizi aumentano le attese sul livello degli ordini mentre peggiorano i giudizi ad essi relativi e le attese sull’andamento dell’economia in generale rimangono stabili. Nel commercio al dettaglio, infine, migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future.
Il saldo sulle scorte di magazzino rimane invariato. (fonte Confcommercio su dati Istat)