Si fa un gran parlare, negli ultimi tempi, delle donne vittime di violenze, spesso efferate, che in tanti casi portano alla morte o a lesioni permanenti anche gravissime.
E ciò deve essere costantemente stigmatizzato, anche per educare gli uomini violenti ad avere rispetto per l’altro sesso, che ora è più correttamente chiamato “genere”.
Tali uomini debbono comprendere che la donna non è un bene o una proprietà personale, come in tanti ancora oggi intendono, ma un essere umano libero di pensare e agire come a lei piace.
Abbiamo impiegato decenni per introdurre il reato di violenza sessuale nella nostra legislazione, demolendo quelle tristi usanze, specialmente meridionali, dei sequestri di donne che venivano violentate, per poi essere sposate dagli stessi violentatori che, con il cosiddetto matrimonio riparatore, in tal modo, venivano esentati da sanzioni penali.
Purtroppo quegli uomini violenti, privati oggi di quell’antica e anacronistica tutela, non si rassegnano alla mutata realtà sociale e alla giustamente conquistata libertà da parte delle donne, cercando violentemente di annullare le loro frustrazioni.
Ciò detto, va comunque ben considerata una recente indagine pubblicata da ADN KRONOS nel luglio scorso, secondo la quale anche gli uomini sono vittime di violenza di genere.
Infatti, sono circa 4.milioni gli uomini in Italia che hanno subito violenze e abusi per mano femminile. Tra loro ogni anno più di cento telefonano ai centri anti-violenza per denunciare casi di stalking o reati sessuali. E per i giovani il dato è allarmante: nel 2014 gli abusi hanno riguardato il 39% dei ragazzi rispetto al 35% delle coetanee italiane.
Questa è la radiografia che emerge da un’analisi condotta sui principali studi di settore.
Numeri che accendono i riflettori su un fenomeno ”sommerso e sottovalutato” come denuncia Pasquale Giuseppe Macrì, docente dell’Università di Arezzo, che ha realizzato il primo ed unico studio sul tema nel 2012. L’esperto calcola che i 4 milioni di uomini abusati rappresentino il 18,7% del totale della popolazione maschile italiana tra i 18 e i 70 anni. Come a dire che due maschi su dieci nel nostro Paese subiscono molestie, ma pochi lo denunciano.
Infatti, per un uomo è più difficile denunciare tale tipo di violenza da parte delle donne. Per troppo tempo, infatti, si è pensato all’uomo come il sesso forte, quello portato al comando: l’uomo che non deve chiedere mai, come impone la pubblicità.
E’ capitato di uomini che sono stati derisi dalle forze dell’ordine: “Ma come, un pezzo d’uomo come te non sa difendersi?”, senza pensare che la reazione avrebbe portato alla tragedia.
A operatori di prima accoglienza è anche capitato di ascoltare ed aiutare uomini vittime di violenza psicologica, ma anche economica e fisica; e qualcuno ha anche dovuto rivolgersi più volte ai presidi ospedalieri.
Ben venga, quindi, la massima attenzione anche su questo tipo di violenza, certamente meno evidente dell’altro in quanto più sommersa.