scritto da Redazione Ulisseonline - 15 Settembre 2016 09:12

Ravello, lo scultore salernitano Biagio Landi in mostra all’Hotel Bonadies

La grazia , la bellezza e il fascino  della regina  egiziana “Nefertiti”  sono racchiuse nella scultura in terracotta realizzata dallo scultore salernitano Biagio Landi   che esporrà la sua meravigliosa opera, a partire da sabato sera,  alle ore 18,  e fino al 17 ottobre,  nella mostra ”Materia, Forma e Dinamismo”  che sarà presentata   dall’architetto Michele Bianco, critico d’arte, nelle    suggestive  e panoramiche sale dell’Hotel Bonadies di Ravello, in Piazza Fontana Moresca .

“La scultura Nefertiti, realizzata in  terracotta come segno di riconoscenza verso il grumo materico, aderisce ad una identificazione spirituale, sublimando la materia.  Qui l’entità fisica si sostanzia in una forma che è celata dalle bende della storia, dalle quali la scultura sembra liberarsi” – ha spiegato l’architetto Michele Bianco – “ La leggerezza delle bende lascia intravedere le graziose forme della donna egizia che nella sua eleganza inusitata, rappresenta l’alto gesto plastico. Il viso nella sua espressione misteriosa, trascende la realtà, invitandoci a riflettere sulla capacità del gesto scultoreo di tradurre una massa inizialmente amorfa, in una plastica espressione mistica”.

Nella mostra  si potranno  ammirare 8 sculture  dello scultore salernitano , di cui 3 appartenenti alla collezione “Il mio Egitto”  già esposta a Firenze ed a Roma presso  l’Accademia d’Egitto, sede dell’ ambasciata  egiziana, come ha ricordato l’artista:” Le restanti 5 sculture fanno parte della collezione “ Spazio, Tempo, Movimento” che dà il titolo alla mostra: un percorso futurista che si concretizza nello studio della forma”,   ha precisato  il Maestro Biagio Landi  che costringe  lo spazio a divenire parte integrante dell’opera: “Già tutto è stato creato e raffigurato in modo sublime, fantastico, ideale dalla Storia dell’arte, classica e “moderna”. Io, invece, voglio descrivere, rendere visibile, palpabile, ciò che fisicamente non siamo abituati a vedere nell’immediatezza. In qualche modo, voglio obbligare l’occhio (pigro) dell’osservatore ad andare oltre a non soffermarsi alla sola scultura, che per il suo completamento urge dello spazio- tempo che la circonda. L’idea, la forma, la tecnica, risultano l’ausilio indispensabile alla rappresentazione. La scultura continua a confrontarsi con la resistenza della materia”.

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