scritto da Redazione Ulisseonline - 07 Settembre 2016 13:35

Cava, domani le celebrazioni religiose della Madonna dell’Olmo patrona della Città

Si celebra domani la Solennità della natività della Beatissima Vergine dell’Olmo, Patrona di Cava de’ Tirreni.

Nella Basilica Pontificia del Santuario di Maria Incoronata dell’Olmo verrà celebrata una messa ogni ora dalle ore 6.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 22.00. Alle ore 19.00, S.E. Rev.ma Arcivescovo Mons. Beniamino Depalma, Vescovo di Nola, presiederà il solenne pontificale con la partecipazione di S.E. Rev.ma Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi, Cava de’ Tirreni.

Al termine Mons. Depalma impartirà la benedizione papale con annessa l’indulgenza giubilare. Successivamente, il sindaco Vincenzo Servalli, dopo aver rivolto la preghiera alla Vergine dell’Olmo, come consuetudine offrirà a nome della Città, come atto di omaggio, l’olio che alimenta la lampada che arde dinanzi al trono.

Era il giorno della natività del 1581, quando fu celebrata e solennizzata per la prima volta, dal vescovo Cordona, la Festa della Maria Vergine dell’Olmo, alla quale i cavesi hanno sempre chiesto una speciale protezione contro, carestie, alluvioni, calamità e la mano prodigiosa della Madonna dell’Olmo ha sempre sostenuto i suoi devoti.

Il 21 maggio 1672 fu dichiarata, con apposita deliberazione del Consiglio comunale, Patrona della Città di Cava de’ Tirreni. Su iniziativa del Cardinale Alessandro Sforza, che aveva destinato il proprio patrimonio per coronare le Immagini di Maria più venerate d’Italia, il Capitolo Vaticano assegnò due corone, alla Vergine ed al Bambin Gesù. La cerimonia della prima incoronazione avvenne il 15 giugno del 1766.

La leggenda narra che intorno al secolo XI, il quadro della Madonna con il bambino fu trovato poggiato tra i rami di un olmo in una zona boscosa denominata Panicuocolo. La luce che sprigionava durante la notte richiamò l’attenzione dei contadini che portarono la notizia all’Abate dell’epoca del Monastero benedettino della SS. Trinità, il qulae, insieme ad alcuni monaci, decise di portare il quadro nella chiesa di San Cesareo. Con somma sorpresa, però il giorno successivo il quadro era sparito e fu ritrovato di nuovo sull’olmo a valle. Il fatto fu ritenuto miracoloso e intorno all’olmo con il quadro sui rami fu edificata prima una cappella e successivamente una chiesa la cui prima pietra fu collocata nel 1482 da San Francesco di Paola di passaggio da Cava diretto in Francia.

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