Le Folies Bergère rivivono nella notte del Dum Dum Republic. Il beach club della costiera cilentana si trasformerà in una music-hall della Parigi della Belle Époque dei primi del ‘900 domani sabato 20 agosto a partire dalle ore 23, con un grande show tra scatenate ballerine di can can, ritmi incalzanti, scintillìo dei costumi, piume, corsetti e rossetti rossi e sensuali, per rivivere le storie d’amore e di passione del Moulin Rouge. In scena alcuni danzatori della compagnia Bit, tra danza, musical e spettacoli teatrali.
In una serata giocata sui contrasti, dal can can di inizio ‘900 si passa alla contemporaneità di AURA, dj resident dello Switch Party del Joia di Napoli. In tour nei club di tutta Italia, quello di AURA è un live set eclettico, che abbraccia stili differenti dalla techouse, alla tribal house alla musica minimale. Lo scorso 25 luglio è uscito il suo primo disco, “Goodnight Moon” su etichetta SwitchLab Italia: un vero e proprio gioiello del genere deep house, arricchito dal groove inebriante della dj. Insieme ad Aura anche Peppe Yoshy Popeye, dj resident del Dum Dum, con il suo mix esplosivo di calore ed energia, dotato della giusta empatia per captare gli umori del pubblico ed instaurare immediatamente un feeling, lasciando fluire la musica, senza nessuna scaletta predefinita.
Domenica 21 agosto alle ore 17 è ancora Dum Dum Revolution con il ritorno in consolle di Tuppi B e della sua Patchanka made in Puglia. Un dj set scanzonato ed ironico, un’architettura di divertimento che punta all’irriverenza, tra funk, hip hop, suoni vintage con selezione in vinile,swing pop, reggae ed acid jazz. Tuppi usa il microfono per rappare e cantare e le mani per scratchare: è esuberante e divertente, sarcastico e riflessivo. La sua è una narrazione cantata e rappata, violentando con lo strumento dell’hip hop la classica canzone italiana per adattarla a questi tempi di incertezze esistenziali.
“Italiano superfunk. Dalle strade al mainstream, con un piede sull’asfalto e l’altro sui sofà degli studi buoni della tv, la vita di un dj hip hop non potrà mai essere scontata, lineare, inquadrabile in categorie utili a scaffali di negozi – racconta di Tuppi il critico Gaetano Occhiofino – E’ l’opinione di un b. boy che rivendica il sacrosanto diritto al party, da difendere con la lotta come insegnano i maestri. E’ la raccolta rap e riccioluta dell’intrattenitore con la bocca al microfono, una mano sul piatto e l’altra sul cuore, a cantare commosso l’inno internazionale del funk”.
Una carriera iniziata a soli 13 anni, come dj e scratcher, passando per il club Fez di Nicola Conte, i dischi di Zona 45 e Pooglia Tribe, innumerevoli selezioni dalle radio alle spiagge pugliesi, nei club italiani. Dall’amore per la strada degli hip hoppers di Bari fino a “Viva Radio 2” con Fiorello.
La composizione delle musiche per lo spettacolo itinerante Voci nel Deserto, l’esperienza in teatro nello spettacolo teatrale “AMO” con Serena Dandini e Neri Marcorè e ancora in tv nel programma satirico “B.R.A. Braccia Rubate all’Agricoltura”, il palco con Paolo Belli e la sua Big Band, Tuppi prosegue sulla scena con la pubblicazione dell’album Greatesthitz, un concentrato multivitaminico di suoni “antichi” e temi moderni, con strutture ritmiche antitetiche, sintesi di parole che fanno rima con precarietà, Italia, funk, tasse, casse, joint, con grande forza espressiva.
Nel 2015 esce “Jockey”, una canzone dedicata al mondo dei Disc Jockey. Il primo estratto di un nuovo progetto di tre tracce, in collaborazione con il producer Syncro, intitolato “Un.Ep”.