Spiace dirlo, ma ad oggi, dopo un anno di governo, l’Amministrazione Servalli sembra aver perso la battaglia dei rifiuti su tutti e due i fronti, quello del contenimento dei costi e della lotta agli sprechi, ma anche quello di una raccolta impeccabile propria di una città pulita.
Quello della spending review sui costi di gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ad onor del vero, non ha dato risultato apprezzabili, ma non certo per responsabilità degli attuali amministratori. In effetti, fino a quando resterà nel limbo della normativa e della volontà politica regionale la fusione della Metellia Servizi con il Consorzio di Bacino, non ci saranno né l’efficientamento del servizio né il conseguente, reale e consistente risparmio sui costi gestionali. Per farla breve, c’è solo da augurarsi che i tempi di questo accorpamento, che metterà fine a un costoso doppione e a sempre più insostenibili e intollerabili sprechi, siano ragionevolmente brevi, ma il timore è che purtroppo dovremo patire ancora per un po’.
Altro discorso è quello relativo alla raccolta dei rifiuti.
Al netto di quelle che possono essere le eventuali deficienze della Metellia Servizi e le difficoltà organizzative patite dal Consorzio di Bacino, sta di fatto che la città è invasa un po’ ovunque da cumuli di immondizia.
E’ indubbio che qualcosa non funziona. E’ certo anche che ci sia più di un cittadino cavese, una minoranza tuttavia, che non si perita affatto di rispettare le corrette modalità di conferimento dei rifiuti. E’ scontato anche che la tensione civica sulla differenziazione dei rifiuti è con il tempo scemata, tant’è che, come lamentato dallo stesso Comune metelliano, nell’umido si trova sempre più frequentemente un po’ di tutto.
Sembra, poi, non aver affatto funzionato, forse anche perché inadeguata e sporadica, l’azione di contrasto della Polizia Locale, che ha elevato nel tempo più di una sanzione a cittadini poco inclini a comportamenti civili in materia di conferimento dei rifiuti.
Per dirla tutta, la città è ritornata a far bella mostra dell’immondizia agli angoli delle strade, così come l’aveva lasciata la precedente Amministrazione. Lo stesso sindaco Servalli sembra essere consapevole di ciò, tant’è che proprio ieri in Consiglio comunale ha annunciato a breve una riflessione a tutto campo, promettendo interventi speriamo risolutivi.
Insomma, dopo un inizio positivo, contrassegnato dall’entusiasmo della novità, il fallimento della gestione dei rifiuti appare più che evidente e incontestabile. Di chi la responsabilità? Indubbiamente, quella politica, ha un nome e un cognome: Nunzio Senatore, assessore al ramo e vicesindaco. Non è affatto mancato, sia chiaro, l’impegno e la passione, ma i risultati sono, se non proprio disastrosi, quantomeno insufficienti e comunque non rispondenti alle aspettative della città. Al vicesindaco Senatore, a questo punto, non tocca altro che trarre le conclusioni prima che a farlo siano altri, a cominciare dal sindaco Servalli.
Ad ogni modo, in questo caso come in altri, non è utile e non è né giusto né corretto trovare un capro espiatorio cui addossare tutte le colpe. E’ comodo, ma non serve. D’altra parte, non è che il cambio del responsabile di un assessorato basti per risolvere i problemi. Magari fosse così, purtroppo, le bacchette magiche funzionano solo nelle favole. D’altro canto, la responsabilità di questo fallimento sui rifiuti ricade sull’intera Amministrazione comunale. Il vicesindaco Senatore avrà le sue colpe, ma probabilmente è stato lasciato solo e/o non ha avuto il giusto supporto da chi era direttamente chiamato a coadiuvarlo o magari non ha saputo sollecitare i necessari apporti.
Sono queste, però, solo supposizioni. Non sappiamo, infatti, come davvero stiano e come siano andate le cose, di certo, però, il sindaco Servalli è nelle condizioni di conoscere la realtà dei fatti ed agire di conseguenza.
In effetti, la gestione del servizio dei rifiuti al punto in cui siamo richiede un cambio di passo radicale. Non è, insomma, solo una questione di cambiare assessore. Servono idee chiare, anche per attuare le giuste iniziative per contenere la produzione dei rifiuti e diverse modalità nella raccolta; una strategia complessiva, anche di comunicazione; uno sforzo corale dell’intera Amministrazione comunale, quindi anche dei consiglieri comunali; e un impegno condiviso oltre che dai soggetti che sono giocoforza interessati, ovvero Metellia e Consorzio, anche dall’intera città nelle sue diverse formazioni sociali: famiglia, scuola, associazioni, comunità parrocchiali, categorie professionali, condomini.
Più che le sanzioni, quantunque necessarie come ultima ratio, occorre sollecitare la partecipazione civica, sollecitando, con i giusti mezzi e i necessari incentivi anche economici, il meglio che è in ciascuno di noi.
In conclusione, anche per i rifiuti vale la teoria delle finestre rotte. L’immondizia abbandonata porta ad altri cumuli di rifiuti. Una città pulita e ordinata induce a comportamenti adeguati e civili. Insomma, passare, anche con i rifiuti, da una spirale di degrado ad un circuito virtuoso.
Non è un cammino facile, ma una città come Cava, che vanta un più che apprezzabile e riconosciuto livello culturale e di civiltà, non può non accettare una sfida simile. Basta solo volerlo, soprattutto da parte dell’Amministrazione comunale che, in ogni caso, è chiamata a cambiare passo e a darsi una mossa se non vuole essere travolta dalla complessità delle questioni.
31.07 by Nino Maiorino – Caro Direttore, con tutta la simpatia e stima per Servalli, non vorrei che avesse ragione Alfonso Senatore quando parla, con ironia,di una amministrazione di “bravi ragazzi” che però conclude poco. Servalli amministra da più di un anno,molti interventi spiccioli gli vanno riconosciuti,ma sulla spazzatura sembra aver fallito. Magari non sarà tutta colpa sua, sconta inefficienze precedenti, ma ora è lui il padrone del vapore e deve accettare le tue giuste critiche.
Proseguo: e deve anche intervenire presto e in maniera efficace. Nino Maiorino