“Siamo come alberi. Piegati dai venti della vita. Radicati al terreno della speranza”. Sono i versi scritti dal ventiquattrenne poeta salernitano Mariano Ciarletta, tratti dalla poesia “Alberi” che fa parte della silloge “Iridi”, edita dalla “Paguro Edizioni” di Michele Citro, che è stata presentata dall’autore nello storico “Salone Bilotti” dell’Archivio di Stato di Salerno diretto dalla dottoressa Anna Sole, che ha ricordato le tante iniziative culturali che vengono presentate all’Archivio di Stato: “E ’un posto di cultura aperto a tutti. Spesso presentiamo libri e ospitiamo concerti. La poesia e la musica ci danno emozione, piacere, gioia, sensazioni uniche che possiamo ritrovare in ognuno di noi”.
Mariano ha frequentato il Liceo Classico “Publio Virgilio Marone di Mercato San Severino: ”Mi ha dato una formazione completa in tutte le varie discipline accrescendo la mia passione verso quelle umanistiche, tanto che all’Università di Fisciano ho scelto il Corso di Laurea Triennale in scienze dei Beni Culturali, con indirizzo specifico di gestione e conservazione del patrimonio artistico librario. Mi sono laureato con una tesi specialistica in Storia Medievale, e spero di completare presto la Laurea Magistrale”. Al primo anno di università, nel 2014, Mariano ha scritto il suo primo romanzo: “Rami nel buio, l’esorcismo di Amanzio Evenshire” un horror ispirato a un reale caso di esorcismo avvenuto in America.
Il libro riscuote un discreto successo tanto che l’autore decide di pubblicare, l’anno successivo, un’altra storia di esorcismi “Ai bordi dell’abisso” che ottiene un award dalla Costantinian University una società americana che promuove giovani talenti, e vince, per la categoria romanzo, il premio letterario nazionale “Galiani Ricciardelli”. Mariano lascia momentaneamente il romanzo horror per dedicarsi alla poesia e agli aforismi e pubblica “La foresta delle rose scarlatte”, nel 2014, “ Sentire”, nel 2015, e “Tra miti e silenzi”, sempre nel 2015, che vince il premio letterario “Taverna dei Briganti” di Salerno. Riceve innumerevoli premi tra i quali: il premio nazionale “Accademia di Paestum” a Mercato San Severino; il premio internazionale “Madonna dell’Arco” a Napoli e il premio internazionale “Angelo la Vecchia” ad Agrigento.
Nel febbraio del 2016 pubblica “Iridi”, dedicata alla vita, il cui leit motiv, come scrive Michele Citro nella prefazione, è la perdita e la mancanza della persona amata che è motivo d’ispirazione. Il giovane autore, con grande versatilità passa dalla poesia al romanzo horror:” In me convivono due aspetti: uno più filosofico, profondo, lirico, l’atro è quello che ha bisogno di raccontarsi, con temi consoni agli studi che ho fatto sulla demonologia. Sto già programmando di scrivere un altro romanzo horror”.
Mariano ha anche partecipato al festival fondato da Francesco Durante e Ines Mainieri: “Salerno Letteratura” “ Partecipai ad una selezione di poeti dedicata ad Alfonso Gatto e arrivai in semifinale grazie al voto del pubblico. Fu una grande emozione, molto gratificante”. Il suo sogno? “ Sicuramente diventare uno scrittore famoso, ma per me è già importante arrivare alle persone per quello che sono”. Mariano Ciarletta, che potremmo definire poeta della natura e dell’amore, ha recitato con grande coinvolgimento emotivo e passione le sue poesie che ci ricongiungono con le nostre origini perdute o smarrite. Come tutti i poeti, Mariano è dotato di una sensibilità eccezionale e in alcuni versi, scritti con un linguaggio fondamentalmente comunicativo, ci fa ritornare fanciulli e ci fa dialogare con gli alberi, con gli uccellini con la luna.
Ci fa guardare il mondo con occhi limpidi e incantati. Lo stesso poeta scopre la realtà con gli occhi del fanciullo. Il rapporto con la natura è fonte d’ispirazione, è alla base della sua poesia, della sua poetica che è stata analizzata dalla dottoressa Giuseppina Gallozzi, Presidente dell’associazione culturale “Cypraea”, Sezione di Salerno, che ha evidenziato la grande creatività letteraria di Ciarletta: ”Ha una grande consapevolezza dell’uso della parola che utilizza come mezzo di analisi e sintesi dell’animo umano. “Iride” è dedicata alla speranza che è il filo rosso della raccolta e probabilmente della vita di Ciarletta. In alcune sue liriche gli elementi della natura interferiscono con l’interiorità.
Il suo linguaggio e denso , intenso, non casuale. La sua poesia è frutto di meditazione, aliena da sterili intellettualismi. Sullo sfondo delle parole aleggia una sensibilità d’animo”. Il soprano salernitano del Conservatorio Martucci di Salerno, Margherita Rispoli, un vero talento, ha interpretato in modo magistrale alcuni brani di Donizetti e Mozart incantando tutti i presenti con la sua stupenda voce.