scritto da Pasquale Petrillo - 05 Maggio 2016 08:47

La mafia dell’antimafia

Da molti era ritenuto un paladino della lotta alla mafia. Ora, invece, Giuseppe Maniaci, il direttore dell’emittente televisiva Telejato di Partinico, in provincia di Palermo, è indagato per estorsione. E per lui è scattato il divieto di dimora nelle province di Palermo e Trapani. A quanto pare,  Maniaci avrebbe creato con la sua tv “un vero e proprio sistema di potere”. “L’emittente antimafia –scrivono i giudici nell’ordinanza– era utilizzata solo come un ingranaggio per accrescere la sua popolarità e ottenere quindi tornaconti personali”. Tant’è che Maniaci nelle intercettazioni si vantava di essere “una potenza”. Non è il primo caso di un esponente dell’antimafia che invece si comporta nella realtà da mafioso. Uno su tutti, Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo, arrestato l’anno scorso per aver imposto una tangente di centomila euro ad un commerciante dell’aeroporto di Palermo, mentre era “attivamente” impegnato nel suo ruolo pubblico a spendersi contro il racket e la mafia. Questi personaggi fanno venire in mente quello che sostenne quasi trent’anni fa Leonardo Sciascia, quando parlò, per la prima volta, di professionisti dell’antimafia, scatenando non poche polemiche. Come ha scritto qualcuno, “Sciascia sbagliò bersaglio (il giudice Paolo Borsellino), ma ebbe certamente la vista lunga”. Insomma, aveva anticipato i tempi, avendo intuito prima di tutti il fenomeno che in molti definiscono ora la “mafia dell’antimafia”.  Anche questo, purtroppo, succede nel nostro Paese, ma non solo nel nostro. Per questo, se è giusto far valere sempre la regola dell’onestà fino a prova contraria, lo è altrettanto ritenere che nessuno è al di sopra di ogni sospetto. (foto Giovanni Armenante)

 

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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