La maschera di Pulcinella è stata la protagonista, venerdì sera, della mostra dell’artista napoletano Pasquale Manzo, allestita nei locali della storica salumeria – enoteca del centro storico di Salerno “Botteghelle 65” di Pino Adinolfi.
Sette le opere esposte: “Ognuna rappresenta un momento particolare della mia vita”- ha spiegato l’architetto Manzo – “Il “Pulcinella al Caffè” raffigura Pulcinella seduto ad uno dei tavolini di un bar vicino al mio laboratorio, che si trova in Piazzetta Nilo a Napoli, dove vado spesso; c’è poi “La battaglia di Pulcinella”, che rispecchia moltissimo il mio carattere: il mio fermento, la mia lotta interiore che mi porta alla creazione delle mie opere; “Lo sguardo di Pulcinella” dove ho voluto raccontare ciò che si cela dietro la maschera di Pulcinella e dietro la maschera di ognuno di noi; poi ci sono i “Vulcani” che mi hanno incantato durante un viaggio alle Isole Eolie: ho voluto rappresentare la gettata di fuoco dello Stromboli che è poi un fuoco primordiale, l’origine della vita e delle idee. Un fuoco che rappresenta bene il mio rapporto con l’arte”. Tra le opere esposte, ci sono anche quelle che richiamano il Mito classico: David; il Nilo realizzato con colori fosforescenti che danno una tridimensionalità all’immagine.
Manzo usa tecniche e materiali diversi: polveri naturali che mescola con colori particolari; materiali riciclati come la cartapesta, il cartone, soprattutto nelle sue sculture: ” A volte le riporto anche sulle mie tele come nel caso del Nilo”. Manzo che ormai dipinge da oltre dodici anni ha esposto in varie città d’Italia e all’estero. E’ la seconda volta che espone le sue opere a Salerno: ” E’ una città che amo molto e poi mia moglie è di Salerno”. A presentare la mostra, che potrà essere visitata fino al 7 maggio, è stato il giornalista Marcello Napoli:” Uno dei simboli ispiratori di Pasquale Manzo è la maschera di Pulcinella che l’Unesco riconoscerà come patrimonio dell’umanità; il vulcano con la sua forza distruttiva, ma anche creativa; il San Gennaro con il quale ha ricevuto un prestigioso premio; ma anche il Nilo e il David.
La rivisitazione di alcuni dei simboli della napoletanità secondo la sua cifra stilistica”. La serata di arte e gastronomia è proseguita con un brindisi augurale offerto anche dall’’Associazione culturale “Salerno Attiva”, presieduta dal dottor Michele Caprio che sabato sera ha inaugurato, al complesso “Santa Sofia”, la VII edizione di VinArte che si chiuderà il 7 maggio:” Un evento culturale dove si parla del buon vino, ma anche di cultura e di arte in generale. Saranno coinvolti, attraverso dei seminari, anche i ragazzi delle scuole che sono orientate al mondo dell’arte e di quello enogastronomico. Avremo la presenza di oltre trenta cantine della nostra regione. Speriamo nel futuro di porci anche all’attenzione di cantine extraregionali”.
A “VinArte”, saranno presentati anche numerosi scrittori come ci ha spiegato la scrittrice Tina Cacciaglia:” Ci sarà la rassegna “ Autori alla Sbarra” dove questa volta processeremo i ghostwriters che sono “scrittori fantasma” ossia scrittori che spesso scrivono in incognita. Martedì poi, alle 18,30 ospiteremo Ines Mainieri, l’ideatrice di “Salerno Letteratura”. Anche lo scrittore Alfonso Gargano sarà protagonista di un momento dedicato alla poesia:” Presenteremo: “Salerno in rime” con la lettura di poesie dedicate alla nostra città, ma anche con il ricordo di personaggi salernitani e delle tradizioni della nostra terra”. Il vino degustato durante la serata: un Asprinio di Aversa Dop Spumante, denominato Priezza, è stato presentato dall’Assessore alla Cultura Ermanno Guerra, docente e sommelier AIS da molti anni, che ha invitato a conoscere i tanti buoni vini italiani :” Abbiate curiosità! Questo Paese ha migliaia di etichette straordinarie!”. Guerra si è poi soffermato a presentare le caratteristiche dell’Asprinio prodotto dalla Masseria Campito della famiglia Di Martino sin dal 1800:” E’ un vitigno autoctono che si trova solo in Campania e che ha delle viti arrampicate su alberi di pioppi. Lo spumante brut Prienza si abbina benissimo alla mozzarella di bufala aversana ed anche alla pizza napoletana”.
Associati al vino sono stati degustati dei crostini con burro di Jersey del Caseificio Aurora e acciughe dell’Azienda IASA di Lucia Di Mauro. Soddisfatto il titolare di “Botteghelle 65” Pino Adinolfi:” Con la manifestazione VinArte, nella persona del suo Presidente, è nata una collaborazione spontanea. Ci unisce la passione per il vino, per l’arte e la cultura. Nel mio locale saranno organizzati dei laboratori a cominciare da quello sul miele che presenteremo martedì e che sarà sicuramente interessante perché degusteremo tre mieli molto rari come l’Alianto, estremamente balsamico; il Corbezzolo del Cilento e il miele di Ape Nera Sicula. Gusteremo anche un antico vino di miele: l’ idromele”.