scritto da Redazione Ulisseonline - 25 Aprile 2016 09:38

Salerno, una targa in ceramica a ricordo del pittore clochard Aniello Torretta

Aniello Torretta, il pittore clochard di Pastena, scomparso nel 2008, è stato ricordato con una targa  in ceramica, realizzata dal Maestro d’Arte Pasquale Lembo,  che è stata apposta, sulla recinzione in ferro del parco giochi che si trova tra Via Loria e il sottopasso di Via Rocco Cocchia:” Abbiamo voluto ricordarlo decorando la targa in ceramica con l’immagine di Torretta sul suo motorino e con i versi dedicati al pittore dal poeta Vittorio Pesca”, ha raccontato il ceramista salernitano.  Quel motorino, un vecchio Boxer della Piaggio, “assemblato”, di colore blu, è stato protagonista dei ricordi dei tanti amici che hanno partecipato alla serata commemorativa che si è tenuta, dopo l’apposizione della targa, nella sala Martin Luther King della parrocchia del Volto Santo. Torretta a bordo del suo motorino, con il sigaro in bocca, con i suoi capelli arruffati e la barba incolta, con una tela sotto un braccio, guidava spesso contromano per le strade di Pastena. Per questo motivo lo avevano soprannominato: ” Aniello controsenso”.

A chi gli chiedeva perché si ostinasse ad andare contromano, lui rispondeva: ” Non sono io che vado controsenso, è ‘o munno ca’ va ‘o cuntrario!”.

Abitava nella sede del Centro Sociale di Pastena, nella  Piazza Pio XII di  Via Martiri Ungheresi, con i suoi due cani “Lulù” e Piccirella”. La  giornata commemorativa è stata  ideata dal poeta salernitano Vittorio Pesca che è stato un grande amico di Torretta:” Sono stato legato a lui da amicizia umana e artistica. Ha anche illustrato il mio libro di poesie “Al di là” Era un grande artista contemporaneo che è rimasto vivo con le sue prestigiose opere”. Pesca ha anche recitato una sua suggestiva poesia, dedicata a Torretta, intitolata “Artista vero”.

L’avvocato Marco Pesca, ha raccontato dell’incontro del padre Vittorio con Aniello Torretta nella piazza di Mercatello:” Era una serata gelida e  il vento strappava la tela dalle mani del pittore che la porse a mio padre dicendo: Tieni, ti regalo questo dipinto, mi dai solo i soldi per andare a cenare”. Mio padre notò che la catena del motorino aveva ferito il pollice del piede di Torretta, che sanguinava nel sandalo. Gli disse: ” Ti devi medicare, se vuoi, ti accompagno in farmacia”. Lui rispose:” No. Lascia scorrere il sangue. Per dipingere ho bisogno di soffrire”. Il professor Luigi Crescibene;  critico d’arte, ha precisato che erroneamente Torretta viene definito il Ligabue salernitano:” Non era un pittore naif, privo di tecnica,  come lo era Ligabue. Torretta era un espressionista che conosceva tutti i segreti della pittura. Eccelleva nella tradizionale pittura a olio, insegnatagli dal compianto Tullio Grassi, ma, più spesso, si esprimeva con la china, con i pastelli, con l’acrilico o con la tecnica mista. Dipingeva l’umanità”. L’Assessore alla Cultura Ermanno Guerra, ha ricordato la vasta produzione artistica di Torretta: ” Era un artista di strada che facilmente si poteva incontrare mentre dipingeva con tante persone intorno affascinate”.

L’Assessore Guerra ha anche ipotizzato la possibilità di organizzare una mostra dedicata ad Aniello Torretta.  Anche l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Eva Avossa,  ha ricordato il maestro Torretta: ”Una personalità straordinaria della nostra città. Ognuno porta nel cuore il suo ricordo. Una mostra a lui dedicata potrebbe far conoscere le sue opere anche ai ragazzi delle scuole”.  Il parroco della chiesa del “Volto Santo”, don Pietro Mari, ha conosciuto Aniello Torretta;” Ha dato una pennellata di colore al quartiere di Pastena! Era conosciuto, stimato e benvoluto. Faceva dei discorsi di una grande profondità umana e filosofica. Era un uomo veramente straordinario”. Tante le persone cha hanno voluto ricordare Aniello Torretta: Giovanni Caccavo ha raccontato che Torretta frequentava la piazzetta di Pastena:” E’ stato l’unico vero rivoluzionario. Non ha mai accettato nessun compromesso ed è rimasto quello che era”. Il Commissario di Pubblica Sicurezza in congedo,  Agostino Fittipaldi  ha raccontato di aver comprato un quadretto di Torretta:” Lo aveva dipinto su una tavoletta. Gli diedi 5.000 lire e lui le baciò ringraziandomi. Si era innamorato di una bellissima ragazza emiliana con la quale convisse per qualche mese ”. L’avvocato Walter Renzulli ha raccontato che Torretta era per lui un fratello: ” L’ho conosciuto al Lido Colombo. Per mille lire faceva il ritratto a chi glielo chiedeva. Non amava le convenzioni e le regole. Era un uomo puro, vero”. Il poeta Mario Senatore ha raccontato che Torretta era una persona stupenda: ” Era un uomo con la U maiuscola che non si piegava e non serviva nessuno”.

Lo scrittore Alberto De Marco, Presidente dell’associazione “Amici di Totò a prescindere”, ha raccontato di quando, grazie alla sua amicizia  con Luciano De Crescenzo, era stata data la possibilità ad Aniello Torretta di partecipare ad una mostra in Via Margutta, a Roma, ed  al Maurizio Costanzo Show:” Lui mi disse “A me non interessa il successo”. Presenti anche il Consigliere Comunale Rosa Scannapieco, l’Assessore Domenico De Maio e l’Assessore Gerardo Calabrese che ha conosciuto Aniello Torretta:” Da ragazzo, dopo aver preso da poco la patente,  ho rischiato spesso di investire Aniello Torretta che con il suo motorino  andava controsenso nella curva di Via Loria. Ancora oggi quando passo in quella curva, con l’auto, mi allargo un po’ di più”.

La colonna sonora della serata è stata affidata al cantante Mimmo di Salerno che ha emozionato il numeroso pubblico presente interpretando alcuni brani del repertorio classico napoletano.

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