Nulla la consultazione: alle urne meno di un italiano su tre. Lo spoglio: i Sì oltre l’80%, ma è una vittoria che non avrà effetti.
Il quorum al referendum sulle trivelle non è stato raggiunto: hanno votato solo il 32,1% degli elettori (dato parziale) e quindi la consultazione non è valida.
Inutile quindi la netta vittoria del Sì tra chi è andato a esprimere il proprio voto: l’attività di estrazione di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa potrà continuare fino all’esaurimento del giacimento, per le concessioni già attive.
Il premier Matteo Renzi ha commentato il risultato: “Il governo non si annovera tra i vincitori. I vincitori sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme”, ma “massimo rispetto per tutti gli italiani andati al voto, comunque essi abbiano votato. Chi vota non perde mai”.Poi ha attaccato i promotori del referendum: “Ma gli sconfitti ci sono, hanno nomi e cognomi. Sono quei consiglieri regionali e alcuni presidenti di regione che hanno voluto cavalcare questo referendum per esigenze personali. Per esigenze di conta interna da parte di qualcuno. È la dimostrazione che la demogogia non paga”.
Il governatore pugliese Michele Emiliano, uno dei principali promotori del fronte del Sì, l governatore della Puglia, promette che il movimento continuerà a battersi contro le trivelle e ha replicato a Renzi affermando che il voto è stato comunque “un successo” con 14 milioni di votanti. Sono “gli stessi voti che il Pd ha preso nel suo più grande risultato elettorale, che sono le europee di due anni fa – ha osservato – il governo dovrà tenerne conto”. Sottolinea l’aspetto positivo dei milioni di elettori che hanno votato Sì anche il Movimento 5 Stelle, con un post sul blog di Beppe Grillo: “Grazie agli oltre 15 milioni di cittadini che hanno detto SI alla democrazia ed un futuro con mari puliti, energie rinnovabili, efficienza energetica e turismo sostenibile! Sono tantissimi e hanno combattuto una battaglia da eroi della democrazia”.
Già alle 19 era chiaro come il quorum fosse un miraggio. A quell’ora aveva partecipato solo il 23,48% degli elettori. Alle 12 era a quota 8,3%, una percentuale che aveva fatto sperare il fronte per il Sì che si potesse raggiungere quel 50% più uno di elettori necessari per rendere valido il voto. (fonte Confcommercio)