Salerno, il libro “Dio o Niente” del Cardinale africano Robert Sarah presentato nella chiesa di San Pietro in Camerellis
“Gli uomini che costruiscono strategie per uccidere Dio, distruggere la dottrina e l’insegnamento secolare della Chiesa, saranno essi stessi inghiottiti nella geenna eterna”. E’ questa la dannazione, la condanna che spetta a quegli uomini che si organizzano per combattere Dio, scritta, nel libro – intervista “Dio o Niente”, dal Cardinale africano Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto, che è stato presentato, sabato sera, nella chiesa di San Pietro in Camerellis.
Nel libro Sarah racconta la sua vita, cercando di guardare attraverso la fede quelli che sono i problemi del nostro tempo:” Viviamo in un momento di crisi profonda, non soltanto economica, ma anche antropologica, di valori, di fede. Il mio libro cerca di dare delle risposte attraverso la luce del Vangelo e della fede cattolica: bisogna ridare a Dio il suo posto nella nostra vita, nella nostra mente, nel nostro operare. Senza Dio siamo un albero senza radici. L’uomo pensa di poter fare a meno di Dio, ma si sbaglia”.
Il Cardinale ha anche parlato del fondamentalismo islamico: “Sta distruggendo non solo il medio oriente, ma anche alcuni dei paesi europei come la Francia e il Belgio. Dobbiamo affrontare questi problemi perché si stanno perdendo i veri valori”. Il Cardinale Sarah, rispondendo alle tante domande dei presenti, ha ricordato che bisogna vivere bene la liturgia, a cominciare dalla preghiera personale:” Dobbiamo entrare con rispetto e gioia nella casa di Dio. Dobbiamo lodare Dio”.
Il cardinale africano ha parlato di matrimonio, di coppie separate:” La Chiesa non potrà mai accettare due matrimoni validi. Se accettiamo le nuove unioni mi domando per quale motivo dovremmo definirci cristiani”; di unioni omosessuali: ” L’uomo è niente senza la donna, e viceversa. Ma soprattutto, tutti e due non sono niente senza un terzo elemento che è il frutto che nasce dal loro amore. Il cosiddetto “matrimonio omosessuale” è un’unione non aperta alla vita”; e dell’accoglienza degli extracomunitari: ” Accogliere centinaia di persone ogni settimana, può creare tanti problemi per l’accoglienza stessa. Si può creare inoltre un disequilibrio culturale e religioso. I governi e la Chiesa devono riflettere su come accogliere in modo non soltanto materiale quelli che arrivano in Europa, che hanno bisogno anche di una ricchezza spirituale. Dobbiamo pensare a come dare loro Dio. Ci vuole più discernimento, più equilibrio nell’accoglienza. Altrimenti fra pochi anni l’Italia potrebbe diventare un Paese musulmano!”. Il Cardinale ritiene che sia preferibile prendere la comunione in bocca e non nelle mani: “E’ meglio ricevere la comunione nella bocca. C’è più rispetto della sacralità”. Sarah ha raccontato di avere avuto un profondo rapporto con Giovanni Paolo II:” Viveva di eucarestia. Mi ha insegnato a pregare!”.
All’incontro, organizzato dalla Parrocchia di San Pietro in Camerellis, nella persona del Parroco Don Francesco Quaranta, e dalle associazioni “Veritatis Splendor”, presieduta dal professor Marco Di Matteo, e “Alleanza Cattolica”, presieduta dal dottor Carmine Napolitano, ha partecipato l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Monsignor Luigi Moretti che ha ringraziato il Cardinale Sarah, ricordando che è attualmente uno dei più stretti collaboratori del Santo Padre :” Collabora con il Papa affinché in tutte le parti del mondo si possa celebrare l’unica e vera liturgia. Siamo nel tempo della nuova evangelizzazione e rimettere il Signore al centro della nostra attenzione ci mette nella condizione di riscoprirci Chiesa viva e capace di essere testimone”. Don Francesco Quaranta, ha ringraziato il Cardinale Sarah anche per aver scritto un libro importante:” Mettendo Dio al primo posto, tutto acquista sempre significato. Tutto viene meno se non lo facciamo: il nulla pervade il nostro cuore e la nostra anima”.
Il professor Marco Di Matteo, ha richiamato la dimensione filosofica suggerita dal libro:” Sono convinto che oggi non sono tanto i principi della morale ad essere negati, ma soprattutto il principio di non contraddizione al quale, secondo San Tommaso d’Aquino, soggiace anche Dio. La scelta del titolo è straordinaria. E’ un manifesto!”. A presentare il libro, tradotto in 12 lingue, è stato il Reverendo Professor Don Mauro Gagliardi, Ordinario di Teologia Dogmatica presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma che ha ricordato quanto scritto dal giornalista francese Nicolas Diat nell’introduzione del libro:” Diat dice che dialogando con il Cardinale Sarah si ha la chiara impressione di essere davanti ad un uomo di Dio”.
Don Mauro Gagliardi ha offerto quattro chiavi di lettura del libro: Il ruolo dei padri spiritani nella vita e nella formazione del Cardinale, nato nel 1945 in un piccolo villaggio, Ourous, del Nord della Guinea:” Questi missionari francesi hanno evangelizzato il Nord della Guinea portando l’amore di Dio ai confini del mondo”; l’importanza della Guinea e dell’Africa in generale nella formazione del Cardinale Sarah:” Viveva in una famiglia pia, serena e pacifica dove Dio era sempre presente. Sua Eminenza ha vissuto però anche grandi sofferenze a causa del regime marxista. Giovanni Paolo II lo soprannominò “il vescovo bambino”: quando lo pose a guidare la diocesi della capitale Conakry nel 1979, Sarah aveva 34 anni ed era il vescovo più giovane del mondo. Ha difeso i diritti dei popoli neri. Il presidente dittatore Sekou Touré aveva deciso di eliminarlo, nel mese di aprile del 1984, ponendolo in cima alla lista dei suoi nemici. Ma Dio fu più rapido e Touré morì, un mese prima, nel marzo di quell’anno”. La terza chiave di lettura del volume è l’importanza della vita spirituale e della preghiera: ” La vera riforma della Chiesa – scrive il cardinale – è ritrovare il senso della preghiera, del silenzio, dell’eternità”, mentre la quarta chiave di lettura è la visione della Chiesa e del suo compito nel mondo contemporaneo:” Dietro l’opera di erosione della fede e di dissoluzione della Chiesa c’è l’opera del principe delle tenebre. L’unico modo di riportare la vittoria in questa grande battaglia è l’unione con Dio”.